venerdì 27 agosto 2010

Tagesmutter: mamma di giorno - Una proposta necessaria

a cura di Andrea Mistura
Associazione Centro Studi Nuove Generazioni

Si è tenuto venerdì 30 aprile 2009, presso la sala polifunzionale delle Celle, un’assemblea pubblica di presentazione del progetto “Tagesmutter: mamma di giorno”, incontro promosso dal Presidente del Quartiere 5 Fabio Betti, e sostenuto dall’ass.re alle Politiche Educative e Scolastiche, Samuele Zerbini. All’incontro hanno partecipato il presidente della Circoscrizione n°5, Fabio Betti, particolarmente sensibile alle politiche sociali, le associazioni Centro Studi Nuove Generazioni, Associazione Famiglie Numerose, Centro Aiuto alla Vita, il Club Soroptimist, Confcooperative, le Acli e numerose mamme.
A presentare l’iniziativa sono intervenute le cooperative “Il Sorriso” di Trento, “Mano nella mano” di Savignano sul Rubicone e “Il Maestrale” di Cattolica.
Ad introdurre i lavori è stata la presidente della coop. “Il Sorriso” di Trento, Maria Grazia Gasperoni, prima cooperativa “tagesmutter” riconosciuta in Italia.
Tagesmutter (“mamma di giorno”), spiega la Gasperoni, nasce nei paesi nordici negli anni ’60 e trova le sue origini in un’antica tradizione tedesca: le contadine che andavano a lavorare, affidavano i propri figli ad una di loro che li accudiva a casa propria in cambio di generi alimentari.
Nel corso degli anni, questa figura si è evoluta ed oggi è diventata un’opportunità di lavoro per molte donne che , dopo la gravidanza, perdono il posto di lavoro.
Le Tagesmutter si definiscono assistenti materne: a loro viene riconosciuta una qualifica professionale in seguito alla frequenza ad un corso di formazione di almeno 250 ore. Possono accudire bambini da 0 a 6 anni, fino ad un numero massimo di cinque (compresi i loro figli), con orari flessibili e portando avanti un progetto educativo concordato con i genitori dei bambini.
Non si tratta, quindi, di semplici baby-sitter, ma di professioniste riunite in cooperative , che si avvalgono di consulenze di psicologi e pedagogisti, con regolari posizioni contributive, esperte di pronto soccorso e che garantiscono abitazioni perfettamente a norma.
Il progetto pedagogico rispetta i tempi dei bambini, ne favorisce l’autonomia offrendo la possibilità di socializzare all’interno di un piccolo gruppo, tenendo conto dell’esigenze di ogni singolo bambino. I bambini hanno una sola figura di riferimento, ricreando un contesto simile a quello familiare.
Le “Mamme di giorno”, quindi, possono da un lato andare ad implementare la gamma dei servizi per l’infanzia che il Comune di Rimini offre ai genitori e, dall’altro, offrire nuove opportunità di occupazione per le mamme.
Andrea Mistura, Nuove Generazioni, ha ricordato l'importanza di un servizio a favore delle famiglie, che venga organizzato in maniera flessibile dalle famiglie stesse.
Paolo Nanni, Ass. Famiglie Numerose, ha sottolineato l'importanza di un servizio presso un ambiente casalingo, a patto che ci sia una formazione, e per questo il Servizio “Mamme di Giorno” può rispondere bene.
Anna Albini, del Centro Aiuto alla Vita: è un progetto che sosteniamo, perchè abbiamo sempre pensato a questo modo per dare un lavoro alle mamme, e un servizio alle altre famiglie
Brolli, Direttore ConfCooperative, ha ringraziato per l'occasione, ricordando anche i servizi che le Mamme di Giorno possono dare alle aziende, e aggiungendo che a ConfCoop questo è un'idea che interessa
Rosabianca Bocchini, delle ACLI, ha dato conto dei dati economici italiani che penalizzano la famiglia, i dati dell'osservatorio Caritas, e al termine ha sostenuto l'utilità delle Mamme Di Giorno perchè sono un sistema di autoaiuto, e un'opportunità di lavoro per le mamme, e un servizio per le famiglie dove le donne lavorano.
Lucia Muti Gambarini, Presidente Soroptimist, ha ricordato che il Soroptimist a livello nazionale sostiene il progetto nell'ambito di Formazione Educazione, ha fatto numerosi convegni, e sosterrà a livello locale il progetto.
Sono intervenuti anche alcuni consiglieri comunali e di quartiere, di maggioranza e opposizione, sostenendo l'idea. Inoltre, gli Imprenditori e i Dirigenti dell'UCID hanno aggiunto che accanto a questo servizio che si considera importante, sarebbe altrettanto utile chiedere alle imprese di concedere più spesso il part-time
Tutti hanno riconosciuto come ci sia il bisogno di un'iniziativa di questo tipo, ringraziato l'Assessore Zerbini per l'opportunità di essere ascoltati, e hanno sottolineato di come sia il percorso, sia l'idea siano positive.
L'Assessore Zerbini ha concluso i lavori, prendendo atto della disponibilità e dei suggerimenti emersi dall'assemblea, del comune accordo sull'utilità di un servizio simile, sottolineando come a Savignano non ci siano più liste d'attesa, e quindi partirà immediatamente a vedere come sia attivabile il servizio “Mamme di Giorno” a Rimini.

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Qui di seguito trovate l'evoluzione del servizio "Tagesmutter - Mamme di Giorno" a Rimini con la rassegna stampa e l'intervento dell'Assessore Zerbini alla partenza dei corsi di formazione.



Oggi, presso l'Enaip-Centro Zavatta, è stato presentato il corso che andrà a formare 30 Mamme di Giorno a Rimini.
Le iscrizioni inizieranno il 18 Aprile presso l'Enaip, che è l'Ente di Formazione che ha vinto il bando per formare le Mamme di Giorno.
Si tratta di un progetto a cui tengo molto, e che ci pone in testa ai Comuni innovatori. Finalmente si parte.

Un servizio innovativo per Rimini, che mette al centro il rapporto fra le famiglie e la Mamma di Giorno, e integra il servizio già dato dai nidi comunali e privati.
Il corso serve a qualificare l'offerta, perchè comunque si tratta di un servizio prezioso e delicato.
C'è sempre più richiesta di servizi per i bambini piccoli, e adesso una donna, una mamma che abbia sempre avuto il sogno di aprire un servizio educativo, o che abbia perso il lavoro magari proprio a causa di una gravidanza ora può iniziare a tenere da uno a cinque bambini presso casa propria.

L'Assessorato alla Politiche Educative e Scolastiche finanzia il corso, e con questo offre la scintilla per accendere il servizio. Ora tocca alla società civile, all'Associazionismo, alla Cooperazione appropriarsi di questo strumento, diffonderlo, gestirlo in funzione dei bisogni delle famiglie, delle attitudini di chi si candida a diventare una Mamma di Giorno. Le cooperative possono iniziare a offrirlo a chi ne avesse bisogno, e a vedere come possono integrarlo con i loro Nidi e Materne. Le Associazioni possono unirsi per promuoverlo, o per studiare come su Rimini può essere meglio strutturato. Le aziende possono finanziarne la gestione, offrendo una vera responsabilità sociale d'impresa permettendo alle donne proprie lavoratrici di gestire meglio il tempo dedicato all'azienda e quello per la famiglia.

Oggi inizia un percorso, il cui successo non è nelle mani di un generico altro, ma in ciascuna delle persone coinvolte: responsabilizza sia le famiglie, sia le donne che vogliono offrirlo. Dopo le iscrizioni ci saranno le selezioni: 30 donne che faranno il corso possono voler dire 150 posti nido flessibili e responsabili, possono voler dire 30 nuovi posti di lavoro diretti più quelli che salvano integrando i tempi di vita di altre famiglie, possono cambiare la vita a molte famiglie.

Samuele Zerbini
Assessore alle Politiche Educative e Scolastiche del Comune di Rimini

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