mercoledì 19 maggio 2010

Riflessioni 2010 - Seminario I - Fiducia e Dono


Martedì 27 maggio, alle 18 nelle Aule 13 e 14 del complesso Alberti, del Polo riminese dell’Università di Bologna (via Quintino Sella 13) si terrà il seminario dal titolo “Il Dono e la fiducia nell'economia di reciprocità - Ripensare praticamente il mercato”

Prof. Andrea Segrè: Professore Ordinario di Politica Agraria Internazionale e Comparata, Preside della Facoltà di agraria dell’Università di Bologna, ideatore del Last Minute Market 

Prof. Andrea Bassi: Docente di Sociologia presso l’Università di Bologna 

Prof. Nevio Genghini: Dottore di ricerca in Filosofia e Scienze umane presso l’Università di Perugia, insegna Storia della filosofia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Alberto Marvelli» di Rimini. Docente di Filosofia al Liceo Classico (Rimini); Collaboratore universitario (Università di Macerata)

Alcuni spunti

Da Andrea Bassi
I tre tipi di valore: valore d’uso, valore di scambio e valore di legame

Concludendo su questo punto ci preme sottolineare che il concetto di valore è un concetto complesso, che ha una estensione semantica ampia e diversificata. Esso ha una natura costitutivamente ambivalente in quanto contiene in sé almeno due declinazioni principali: “l’espressione di una qualità positiva” e di “una unità di misura”. Esso ha costituito da sempre oggetto di studio delle scienze sociali e della sociologia in particolare, che lo ha posto al centro della sua riflessione (avalutatività e razionalità rispetto al valore in Max Weber; giudizi di valore, rappresentazioni collettive, coscienza collettiva, in Durkheim).

Il processo di razionalizzazione dell’occidente ha fatto sì che esso diventasse il fulcro di una disciplina specifica: la scienza economica, la quale lo ha declinato in due significati principali: l’utilità (capacità di soddisfazione diretta ed immediata di un bisogno) = valore d’uso; e posizionamento nel sistema di scambio di beni (dimensione quantitativa – prezzo – rispetto agli altri beni e servizi) = valore di scambio. A partire dagli anni ’80 del secolo scorso un gruppo di economisti, sociologi e antropologi francesi raccoltisi attorno alla “Rivista di Mauss” e fondatori del “movimento antiutilitarista nelle scienze sociali”, ha iniziato ad elaborare un pensiero critico circa gli assiomi del pensiero economico dominante e in particolare nei confronti della sua versione neo-liberista, riformulando una serie di concetti chiave della disciplina.

Nell’ambito di questo progetto di ricerca è stata elaborata una terza declinazione del concetto di valore e cioè quella di “valore di legame”, il quale analogamente al valore di scambio è intrinsecamente relazionale (cioè non esprime una proprietà o caratteristica specifica, propria, dell’oggetto, ma ha “senso” solo nell’ambito di un circuito di relazioni, riferimenti di senso ), ma diversamente da esso non riguarda la relazione tra le cose medesime (prezzo) ma la relazione tra le persone coinvolte nello scambio (gratuità, valore affettivo, tempo).

Da Andrea Segrè
Abbiamo bisogno, insomma, di ribaltare le dinamiche dei consumi intervenendo sui grandi numeri, sui consumatori, sui mercati, sulle istituzioni a partire dai luoghi in cui avviene il consumo (e lo spreco) di massa.

Bisogna cercare la sostenibilità dei processi, oltre che dei prodotti, per affermare una logica nuova, quella della sufficienza, che sia in grado di intervenire nel concreto nei modelli di consumo riducendo a monte lo spreco delle risorse. Indirizzando sia chi produce, sia chi distribuisce, sia chi acquista verso un modello che faccia della quantità una funzione della qualità.

Però non si possono condannare i consumi con lo scopo di convincere le persone a consumare meno.

Fare (veramente) meno con meno: verso l’intelligenza ecologica. Eppure bisognerà anche rendersi conto di quale dazio il pianeta paga quotidianamente come conseguenza dei nostri stili di vita, quali sono i costi per la nostra salute e per l’ambiente. In effetti è ormai ora di cominciare ad affrontare la realtà e provare a cambiare in qualche modo i nostri stili di vita, portando delle correzioni anche minime ai nostri consumi: non moriremo mica se abbassiamo il riscaldamento e indossiamo un maglione in più, come diceva Jimmy Carter ai tempi dello shock petrolifero. L’efficienza è una droga miracolosa, l’eco-efficienza è una strada affascinante e promettente, ma il risparmio è ancora meglio e soprattutto è immediato. Fare di più con meno è sicuramente un ottimo punto di partenza. Tuttavia per arrivare agli obiettivi di emissioni che avrebbe voluto regalarci il vertice di Copenhagen del 2009, bisognerà sicuramente non sprecare e risparmiare molto: fare di meno con meno. Ecco la nuova formula. Che implica innanzitutto intelligenza, e poi ci vuole leggerezza e trasparenza…

Non a caso con sempre più frequenza in questi giorni stiamo leggendo e parlando di “trasparenza”, concetto che sta assumendo sempre di più, forse in maniera un po’ ossessiva, ma forse utile, una centralità in ogni discorso. Viene proclamata con enfasi per l’economia, per le amministrazioni, per le carriere, per l’accesso ai servizi di welfare, per lo spreco, per i comportamenti legali, addirittura per l'accesso ai voli aerei bisogna che anche i nostri corpi diventino “trasparenti”. Un esempio di trasparenza è ancora il Last Minute Market che funziona applicando una strategia win-win: tutti gli stakeholders guadagnano, direttamente o indirettamente qualcosa.

2 commenti:

  1. Un partenza che promette davvero bene, quella di ieri, per questo ciclo di incontri. E' stato stimolante ascoltare i contributi di professionisti che riflettevano sul medesimo tema, ma da prospettive differenti. Ho apprezzato particolarmente l'intervento del professor Genghini sull'importanza delle relazioni e sul possibile e reale connubio di termini come "fiducia, dono" ed, appunto, "economia". Ci ha fatto molto piacere poter presentare anche il nostro progetto in questo contesto e recepire interesse e disponibilità. Marianna Balducci (ReeDo team)

    RispondiElimina
  2. Ciao Marianna, ti ringrazio dei complimenti per l'iniziativa. Al più presto provvederemo a pubblicare l'intervento del professor Genghini, che attendiamo con ansia.
    A noi di Nuove Generazioni, interessa particolarmente sapere le vostre riflessioni in merito all'esperienza di Last Minute Market presentata dal prof. Segré e un commento su quanto avete presentato come ReeDo.
    Grazie, Michele Giovannetti.

    RispondiElimina

Prima di lasciare un commento, controllare le istruzioni nella pagina: "Nuove Generazioni: fine e metodo"