martedì 1 giugno 2010

Riflessioni 2010 - Seminario III - Dragonetti e il premio


Giovedì 3 Giugno, alle ore 18:00
presso le Aule 13 e 14 del complesso Alberti, del Polo riminese dell’Università di Bologna (via Quintino Sella 13) si terrà il seminario dal titolo “Dragonetti/Beccaria – Il premio declinato nella politica economica locale

Relatori:
Prof. Stefano Zamagni: Docente di Istituzioni di Economia all’Università di Bologna e Storia del pensiero economico nell’Università Bocconi di Milano.
Maria Grazia Fasoli: Docente di letteratura italiana e storia, responsabile della Funzione Studi e Ricerche della Presidenza Nazionale delle ACLI
Michele Giovannetti: Presidente Circolo Società Libraria, curatore libro “Delle Virtù e dei Premi” di Giacinto Dragonetti.

Per la società di oggi e per il suo habitus economico, è importante recuperare gli atteggiamenti virtuosi, i comportamenti votati al benessere comune, sacrificando non la libertà, bensì la liceità dell'agire senza particolari riferimenti a valori fondanti e fondativi. E' necessario tornare a comprendere la Virtù non solo come palliativo per una società che si è fondata sull'egoismo e l'avidità, ma come vero e proprio “collante” relazionale, che stimola i rapporti fra le persone e ne promuove la crescita e il progresso in tutti gli aspetti della vita, rispettando le specifiche identità del singolo.
Come indicatoci nella conferenza “Sull’avarizia” delle Meditazioni Riminesi dell’anno scorso dal Prof. Stefano Zamagni, è necessario riscoprire Dragonetti che, in un certo senso, continua il discorso sul diritto riprendendolo là dove l’aveva lasciato Beccaria. Il “premio” è una ricompensa che va oltre i contratti e le leggi. Senza che la società lo riconosca commette un’ingiustizia. Questa rigenerazione, che interessa anche l'economia, non può avvenire in una dimensione di reciprocità che coinvolga la sola società civile. Si avverte non solo la necessità di una politica che torni a circondare la sfera economica, o di istituzioni che siano chiamate a rispondere con una semplice (anche se ardua) regolamentazione dei mercati. Bensì, bisogna tornare ad evidenziare il ruolo che Stato e istituzioni hanno, insieme all'apporto di tutta la società che rappresentano, nello stimolare le attività e la libera iniziativa economica. In questo senso è importante rigenerare quindi anche le politiche economiche messe in campo, non limitandosi a punire gli atteggiamenti scorretti, ma tornando a premiare i comportamenti virtuosi come stimolo e tensione al bene comune e come premessa per un più vero e sostenibile sviluppo economico.


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