domenica 24 luglio 2011

Mariano Rumor, lo statista del dialogo

di Federico Vidic
Associazione Centro Studi Nuove Generazioni

Cinque volte presidente del Consiglio, otto volte ministro (Esteri, Interni, Agricoltura), costituente, deputato per sette legislature, senatore per tre, parlamentare europeo, segretario del più grande partito italiano per cinque anni. Basterebbero questi pochi dati perché un volenteroso studente di storia, che come me non abbia vissuto in prima persona la Prima Repubblica, si slanci e, in un empito di generosità, esclami: è Andreotti! Ma invece si tratta di Mariano Rumor, vicentino, scomparso giusto vent’anni fa. A dire il vero, più che ad Andreotti alcuni hanno paragonato Rumor ad Aldo Moro, altro infaticabile tessitore di mediazioni, “convergenze” e “solidarietà”. Rumor il “moderato”, Rumor il “felpato”, Rumor il “pio”: qual è la vera storia di questo figlio del Veneto “bianco”, divenuto ministro da “illustre sconosciuto” e scomparso nel 1990, alla vigilia di quel terremoto politico e giudiziario che avrebbe sepolto per sempre il mondo di cui resta, ancora oggi, uno degli interpreti più emblematici?

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