giovedì 3 novembre 2011

Politica ed economia: da che parte stanno gli scout?

Consiglio nazionale AGESCI
Roma, 9 ottobre 2011

Su consenso dall'Agesci e segnalazione dell'Istituto Regionale di Studi sociali e politici “A. De Gasperi” - Bologna, pubblichiamo questa dichiarazione di disponibilità a sostenere "l'impegno personale, diretto, responsabile, disinteressato e coerente" dei propri aderenti per una "politica buona". Esso giunge dagli educatori scout dell'Agesci con un documento intitolato "Politica ed economia. Da che parte stanno gli scout?".
Afferma l'Istituto, "Noi guarderemo a queste cose con lo spirito di sempre: autonomia dei laici credenti (specie in politica), rischio personale e pluralismo delle relative opzioni; desiderio attivo di una cultura e di una politica che contrastino il liberismo individualistico degli ultimi decenni e ricostruiscano i soggetti partitici sani di una vera democrazia dell'alternanza".

Per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale il nostro Paese si trova ad affrontare il rischio di un repentino impoverimento di massa, di uno stravolgimento delle opportunità di realizzazione professionale, di una caduta di credibilità all'estero.
Noi, educatori scout dell’Agesci, impegnati da diversi decenni nella formazione integrale delle giovani generazioni di questo Paese, ci sentiamo chiamati ad adoperarci per il cambiamento della politica e dell'economia. Sentiamo di doverlo fare perché dobbiamo essere educatori credibili che parlano anzitutto con il loro esempio.
Sentiamo di dover testimoniare che una politica buona e diversa ed un'economia buona e diversa sono possibili e che per esse è bene lottare.
La politica buona è quella vissuta con spirito di servizio, fondata sulla gratuità, sull’onestà personale, sulla sobrietà e onorabilità dello stile di vita, sulla ricerca costante del bene comune e quindi sulla capacità e sul coraggio di proporre scelte talvolta difficili ed anche impopolari, che possono prevedere sacrifici, specie per chi possiede di più.
Una politica buona è fondata oltre che su contenuti e programmi di qualità, anche, sul limite etico ed estetico che pone un freno alla violenza del linguaggio, all’abbrutimento delle parole, all’aggressione finalizzata all’affermazione di sé e delle proprie idee.
Un'economia buona è fondata sul lavoro e non sulla finanza per la finanza, sui principi della trasparenza e della responsabilità, è orientata a favorire uno sviluppo diffuso ed equilibrato, è governata da regole eque e chiare, è promossa per il miglioramento reale delle condizioni di vita della collettività e non per il miraggio di un arricchimento facile ed immediato. Un’economia buona è fondata su un limite sociale, ambientale ed economico all'avidità ed all’accumulo sfrenato di patrimoni.
La sintesi della nostra proposta educativa sta – da oltre cento anni – nel motto: ”Estote Parati”, Siate Pronti!


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