FESTA DEL PANE, DELL'OLIO E DEL VINO
Una festa per la Romagna nel centro storico
Piazza Cavour
Rimini (RN)
Un tempo la vita si svolgeva soprattutto all'aperto. Le piazze medievali erano sempre piene di vita, di voci, di rumori e persino di animali. Le piazze erano il centro della vita sociale, politica ed economica di una città.
La festa del Pane, dell'Olio e del Vino parte proprio da Rimini, capoluogo della sua Provincia, per tornare dal mare alla campagna.
Pane, olio e vino - perché questi prodotti sono il simbolo dell'origine della cultura gastronomica locale, e sono alla base della storia civile. Il pane e la piada per la gente di Romagna è da più millennio, assieme ad olio e vino, parte della loro storia.
Questa festa dunque, ha nel suo primo obiettivo, non l'essere l'ennesima rivisitazione dei prodotti marchiati Romagna, ma la valorizzazione di tutto quello che comporta il vivere la Romagna.
La festa per la Romagna nel centro storico comprende tavole rotonde sul mondo rurale e sul territorio, conferenze, laboratori di panificazione, concorso di disegno, concerti e tante proposte
gastronomiche del Consorzio Fooding.
Periodo di svolgimento: 22/11/2009
Orario: 9.00- 22.30
Ingresso: gratuito
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Rimini - Pane, olio e vino in festa
Domenica 22 novembre appuntamento nel centro storico per scoprire le eccellenze della nostra terra
RIMINI - Un tempo la vita si svolgeva soprattutto all'aperto, ciò era dovuto alle scarse abitazioni e alle poche botteghe. Le piazze medievali erano sempre piene di vita, di voci, di rumori e persino di
animali. Le nostre piazze, come nell'antica Grecia, erano il centro della vita sociale, politica ed economica di una città. C'erano tre aspetti che si fondevano nella vita quotidiana e anche tra loro: il
religioso con il sagrato della Chiesa, il civile con la sede dell'autorità locale e il commercio con il mercato ambulante.
Prodotti come pane, dell'olio e del vino sono il simbolo dell'origine della nostra cultura gastronomica, e sono alla base della nostra storia civile, laddove è possibile identificarli come anch'essi simboli, veicoli, metafora, prodotto di sacrificio e stupore del mondo. Il pane, e la piada per noi gente di Romagna, è da più millennio, assieme ad olio e vino, parte della nostra storia. Ancora oggi, il pane simboleggia la lotta all'inedia, alla fame. Questa festa
dunque, ha nel suo primo obiettivo, non l'essere l'ennesima rivisitazione dei prodotti marchiati Romagna, ma la valorizzazione di tutto quello che comporta il vivere la Romagna. Da scoprire passo a passo le difficoltà di chi sceglie di vivere la sua terra, traendone, con processi meticolosi, i piatti che poi ritroviamo sulla tavola, al conoscere tutto quello che è nato dalla nostra storia civile, come l'agricoltura moderna, le attività ad essa connesse, la vita in campagna fino al turismo come si è caratterizzato a Rimini, dove gli ombrelloni al mare sono disposti a filari di vite, non senza un senso.
Ed è proprio da Rimini, capoluogo della sua Provincia, all'apparenza più slegata dal suo entroterra, che vogliamo partire, per tornare dal mare, alla campagna.
Questi prodotti possono sempre più diventare investimento culturale che garantisce attraverso l’organizzazione il legame tra coesione sociale e sviluppo economico del territorio e di chi lo abita. Per questo sono necessari degli interventi non solo in chiave quantitativa, ma sopratutto qualitativa: è necessario riconoscere e promuovere il protagonismo tra persone, imprese e istituzioni a
partire dal proprio territorio. Per il raggiungimento di questi obiettivi è fondamentale il coinvolgimento degli enti locali e delle forze economiche e sociali intensificando la concertazione attraverso il rafforzamento della governance e l’innovazione degli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale. Questa specifica metodologia progettuale ed organizzativa supera la frammentazione e la sporadicità delle iniziative. Essa procede per creare unità, stabilità e continuità di impegno, in un’ottica di circolarità in cui ogni azione è causa delle altre azioni, facendo avanzare un processo che incide nella cultura, sviluppa preziose esperienze e modifica i comportamenti. Il turismo così coinvolge gli stessi abitanti, viene a collocarsi nella programmazione ordinaria lungo tutto l'anno e il sistema territoriale individuato, rapportandosi con la produttività rurale, la storia, l'ambiente, la cultura e l'arte diffusa. Si supera una concezione meramente fruitiva della vita e del tempo libero che si accentua nel turismo di massa e tutto diventa esperienza di autopromozione personale e di riscoperta della propria identità e appartenenza, a partire dalla stessa popolazione in loco.
Grande successo alla prima edizione della Festa del Pane del Vino e dell'Olio, promossa dall'Associazione Nuove Generazioni, sostenuta dall'Assessorato Alle Politiche Educative, e sposata da quasi tutte le associazioni del territorio e dalla Federazione della Banche di Credito Cooperativo.
Già dalla mattina centinaia di persona hanno visitato gli stand. Nel pomeriggio, il boom. Complice il bel tempo, migliaia di persone hanno assaggiato, comprato, visto i prodotti della nostra terra e centinaia di bambini hanno giocato in piazza con i giocolieri e con gli animatori, cantato con i buskers, ascoltato i gruppi, impastato il pane e la piada dei morti.
Alle 16 il Vescovo ha impartito la benedizione, e successivamente, in contemporanea con la festa, è stata celebrata l'annuale Messa per il Ringraziamento, assieme agli agricoltori.
Alle 17 sono stati premiati i disegni dei bambini dall'Assessore Zerbini e dal pittore Giorgio Bellini, e all'ultimo sono stati aggiunti quattro premi - quattro quadri per le scuole - dalla pittrice Eufemia Rampi che aveva la mostra in piazza.
Una festa bellissima, piena di gente, di colori, di profumi, di sapori, assieme alle scuole, dove ciascuno ha avuto un posto. Una festa che nasce dalla Romagna autunnale, e ne ha riportato il colore e il profumo dell'anima della sua gente, gente che pur di ogni colore si è sentita un po' di più riminese e romagnola.
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Pane, olio e vino in 'Festa' a Rimini
Rimini – RN Domenica 22 novembre l'appuntamento è in piazza Cavour con "la Festa del Pane, dell'olio e del vino".
Il centro storico rivivrà con odori e sapori della tradizione una manifestazione che nasce dalla volontà di riscoprire le eccellenze della terra romagnola.
Prodotti come pane, olio e vino sono il "simbolo" dell'origine della cultura gastronomica di questa terra. "Sono alla base della storia civile del Paese e l'obiettivo di questa giornata" sostiene Michele
Giovannetti dell'Associazione Nuove Generazioni, "è proprio quella di trascorrere ore di gioia, una festa in senso letterale, non una sagra".
Durante la kermesse sono previsti incontri e momenti culturali, proprio perché questi prodotti possono essere un investimento culturale che garantisce, attraverso la loro organizzazione, il legame
tra coesione sociale e sviluppo economico. Per le vie del centro vi saranno dimostrazioni e degustazioni gratuite, oltre alla possibilità di acquisto direttamente del produttore, e concerti per avvicinare anche i più giovani alle vecchie e nuove tradizioni romagnole.
Domenica, in centro storico, Festa del pane, dell'olio e del vino Esposizioni di prodotti tipici, degustazioni, conferenze su temi legati allo sviluppo del territorio e concerti animeranno il centro
storico per tutta la giornata.
Una festa per far conoscere le eccellenze della produzione agricola dell'entroterra e tutti i passaggi della filiera produttiva: sono gli obiettivi dei giovani dell'Associazione Nuove Generazioni, che hanno ideato la prima festa del pane, dell'olio e del vino. Stand dei produttori romagnoli, degustazioni con menù preparati dai ristoratori del centro. Spazio anche ai bambini, coinvolti con progetti nelle scuole, e ai giovani con concerti in piazza Cavour. Durante la Festa, sarà celebrata anche l'annuale Messa ringraziamento della Coldiretti, alle 18.30 a Sant'Agostino.
"E' importante che impariamo a dialogare con le persone di tutto il territorio per poterlo valorizzare al meglio. In questo senso, anche il mondo rurale è un ambito su cui siamo rimasti indietro negli ultimi anni ma su cui dobbiamo impegnarci correre a tappe forzate" spiega Michele Giovannetti, dell'Associazione 'Nuove generazioni'. "Vogliamo essere i 'bagnini dell'entroterra perché vogliamo utilizzare la stessa operosità mostrata dai bagnini per valorizzare fazzoletti di spiaggia, apprendendo la loro esperienza prima dal territorio e ora tornare, con l'esperienza dei bagnini a coltivare il territorio" aggiunge.
Formazione, impresa e politica sono i temi di quattro diverse tavole rotonde che durante la giornata coinvolgeranno i vari attori coinvolti nello sviluppo del territorio: coltivatori, banche di credito cooperativo che finanziano l'agricoltura, associazioni di categoria e amministratori locali.
"A volte si cade nel folklore, immaginando prodotti 'storici', come sin facevano una volta dimenticando che esiste uno sviluppo in tutti i prodotti" afferma Samuele Zerbini, assessore alle Politiche Educative del Comune di Rimini. "Quello che conta è che ci sia la stessa intenzione, lo stesso amore per le cose e la stessa attenzione per le tecniche che si utilizzano oggi. La formazione, da questo punto di vista, è lo strumento necessario per inventare cose nuove e usare al meglio quelle che si sono sempre fatte" conclude.
(Newsrimini.it)
Una festa per la Romagna nel centro storico
Piazza Cavour
Rimini (RN)
Un tempo la vita si svolgeva soprattutto all'aperto. Le piazze medievali erano sempre piene di vita, di voci, di rumori e persino di animali. Le piazze erano il centro della vita sociale, politica ed economica di una città.
La festa del Pane, dell'Olio e del Vino parte proprio da Rimini, capoluogo della sua Provincia, per tornare dal mare alla campagna.
Pane, olio e vino - perché questi prodotti sono il simbolo dell'origine della cultura gastronomica locale, e sono alla base della storia civile. Il pane e la piada per la gente di Romagna è da più millennio, assieme ad olio e vino, parte della loro storia.
Questa festa dunque, ha nel suo primo obiettivo, non l'essere l'ennesima rivisitazione dei prodotti marchiati Romagna, ma la valorizzazione di tutto quello che comporta il vivere la Romagna.
La festa per la Romagna nel centro storico comprende tavole rotonde sul mondo rurale e sul territorio, conferenze, laboratori di panificazione, concorso di disegno, concerti e tante proposte
gastronomiche del Consorzio Fooding.
Periodo di svolgimento: 22/11/2009
Orario: 9.00- 22.30
Ingresso: gratuito
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Rimini - Pane, olio e vino in festa
Domenica 22 novembre appuntamento nel centro storico per scoprire le eccellenze della nostra terra
RIMINI - Un tempo la vita si svolgeva soprattutto all'aperto, ciò era dovuto alle scarse abitazioni e alle poche botteghe. Le piazze medievali erano sempre piene di vita, di voci, di rumori e persino di
animali. Le nostre piazze, come nell'antica Grecia, erano il centro della vita sociale, politica ed economica di una città. C'erano tre aspetti che si fondevano nella vita quotidiana e anche tra loro: il
religioso con il sagrato della Chiesa, il civile con la sede dell'autorità locale e il commercio con il mercato ambulante.
Prodotti come pane, dell'olio e del vino sono il simbolo dell'origine della nostra cultura gastronomica, e sono alla base della nostra storia civile, laddove è possibile identificarli come anch'essi simboli, veicoli, metafora, prodotto di sacrificio e stupore del mondo. Il pane, e la piada per noi gente di Romagna, è da più millennio, assieme ad olio e vino, parte della nostra storia. Ancora oggi, il pane simboleggia la lotta all'inedia, alla fame. Questa festa
dunque, ha nel suo primo obiettivo, non l'essere l'ennesima rivisitazione dei prodotti marchiati Romagna, ma la valorizzazione di tutto quello che comporta il vivere la Romagna. Da scoprire passo a passo le difficoltà di chi sceglie di vivere la sua terra, traendone, con processi meticolosi, i piatti che poi ritroviamo sulla tavola, al conoscere tutto quello che è nato dalla nostra storia civile, come l'agricoltura moderna, le attività ad essa connesse, la vita in campagna fino al turismo come si è caratterizzato a Rimini, dove gli ombrelloni al mare sono disposti a filari di vite, non senza un senso.
Ed è proprio da Rimini, capoluogo della sua Provincia, all'apparenza più slegata dal suo entroterra, che vogliamo partire, per tornare dal mare, alla campagna.
Questi prodotti possono sempre più diventare investimento culturale che garantisce attraverso l’organizzazione il legame tra coesione sociale e sviluppo economico del territorio e di chi lo abita. Per questo sono necessari degli interventi non solo in chiave quantitativa, ma sopratutto qualitativa: è necessario riconoscere e promuovere il protagonismo tra persone, imprese e istituzioni a
partire dal proprio territorio. Per il raggiungimento di questi obiettivi è fondamentale il coinvolgimento degli enti locali e delle forze economiche e sociali intensificando la concertazione attraverso il rafforzamento della governance e l’innovazione degli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale. Questa specifica metodologia progettuale ed organizzativa supera la frammentazione e la sporadicità delle iniziative. Essa procede per creare unità, stabilità e continuità di impegno, in un’ottica di circolarità in cui ogni azione è causa delle altre azioni, facendo avanzare un processo che incide nella cultura, sviluppa preziose esperienze e modifica i comportamenti. Il turismo così coinvolge gli stessi abitanti, viene a collocarsi nella programmazione ordinaria lungo tutto l'anno e il sistema territoriale individuato, rapportandosi con la produttività rurale, la storia, l'ambiente, la cultura e l'arte diffusa. Si supera una concezione meramente fruitiva della vita e del tempo libero che si accentua nel turismo di massa e tutto diventa esperienza di autopromozione personale e di riscoperta della propria identità e appartenenza, a partire dalla stessa popolazione in loco.
Grande successo alla prima edizione della Festa del Pane del Vino e dell'Olio, promossa dall'Associazione Nuove Generazioni, sostenuta dall'Assessorato Alle Politiche Educative, e sposata da quasi tutte le associazioni del territorio e dalla Federazione della Banche di Credito Cooperativo.
Già dalla mattina centinaia di persona hanno visitato gli stand. Nel pomeriggio, il boom. Complice il bel tempo, migliaia di persone hanno assaggiato, comprato, visto i prodotti della nostra terra e centinaia di bambini hanno giocato in piazza con i giocolieri e con gli animatori, cantato con i buskers, ascoltato i gruppi, impastato il pane e la piada dei morti.
Alle 16 il Vescovo ha impartito la benedizione, e successivamente, in contemporanea con la festa, è stata celebrata l'annuale Messa per il Ringraziamento, assieme agli agricoltori.
Alle 17 sono stati premiati i disegni dei bambini dall'Assessore Zerbini e dal pittore Giorgio Bellini, e all'ultimo sono stati aggiunti quattro premi - quattro quadri per le scuole - dalla pittrice Eufemia Rampi che aveva la mostra in piazza.
Una festa bellissima, piena di gente, di colori, di profumi, di sapori, assieme alle scuole, dove ciascuno ha avuto un posto. Una festa che nasce dalla Romagna autunnale, e ne ha riportato il colore e il profumo dell'anima della sua gente, gente che pur di ogni colore si è sentita un po' di più riminese e romagnola.
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Pane, olio e vino in 'Festa' a Rimini
Rimini – RN Domenica 22 novembre l'appuntamento è in piazza Cavour con "la Festa del Pane, dell'olio e del vino".
Il centro storico rivivrà con odori e sapori della tradizione una manifestazione che nasce dalla volontà di riscoprire le eccellenze della terra romagnola.
Prodotti come pane, olio e vino sono il "simbolo" dell'origine della cultura gastronomica di questa terra. "Sono alla base della storia civile del Paese e l'obiettivo di questa giornata" sostiene Michele
Giovannetti dell'Associazione Nuove Generazioni, "è proprio quella di trascorrere ore di gioia, una festa in senso letterale, non una sagra".
Durante la kermesse sono previsti incontri e momenti culturali, proprio perché questi prodotti possono essere un investimento culturale che garantisce, attraverso la loro organizzazione, il legame
tra coesione sociale e sviluppo economico. Per le vie del centro vi saranno dimostrazioni e degustazioni gratuite, oltre alla possibilità di acquisto direttamente del produttore, e concerti per avvicinare anche i più giovani alle vecchie e nuove tradizioni romagnole.
Domenica, in centro storico, Festa del pane, dell'olio e del vino Esposizioni di prodotti tipici, degustazioni, conferenze su temi legati allo sviluppo del territorio e concerti animeranno il centro
storico per tutta la giornata.
Una festa per far conoscere le eccellenze della produzione agricola dell'entroterra e tutti i passaggi della filiera produttiva: sono gli obiettivi dei giovani dell'Associazione Nuove Generazioni, che hanno ideato la prima festa del pane, dell'olio e del vino. Stand dei produttori romagnoli, degustazioni con menù preparati dai ristoratori del centro. Spazio anche ai bambini, coinvolti con progetti nelle scuole, e ai giovani con concerti in piazza Cavour. Durante la Festa, sarà celebrata anche l'annuale Messa ringraziamento della Coldiretti, alle 18.30 a Sant'Agostino.
"E' importante che impariamo a dialogare con le persone di tutto il territorio per poterlo valorizzare al meglio. In questo senso, anche il mondo rurale è un ambito su cui siamo rimasti indietro negli ultimi anni ma su cui dobbiamo impegnarci correre a tappe forzate" spiega Michele Giovannetti, dell'Associazione 'Nuove generazioni'. "Vogliamo essere i 'bagnini dell'entroterra perché vogliamo utilizzare la stessa operosità mostrata dai bagnini per valorizzare fazzoletti di spiaggia, apprendendo la loro esperienza prima dal territorio e ora tornare, con l'esperienza dei bagnini a coltivare il territorio" aggiunge.
Formazione, impresa e politica sono i temi di quattro diverse tavole rotonde che durante la giornata coinvolgeranno i vari attori coinvolti nello sviluppo del territorio: coltivatori, banche di credito cooperativo che finanziano l'agricoltura, associazioni di categoria e amministratori locali.
"A volte si cade nel folklore, immaginando prodotti 'storici', come sin facevano una volta dimenticando che esiste uno sviluppo in tutti i prodotti" afferma Samuele Zerbini, assessore alle Politiche Educative del Comune di Rimini. "Quello che conta è che ci sia la stessa intenzione, lo stesso amore per le cose e la stessa attenzione per le tecniche che si utilizzano oggi. La formazione, da questo punto di vista, è lo strumento necessario per inventare cose nuove e usare al meglio quelle che si sono sempre fatte" conclude.
(Newsrimini.it)
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