Salve a tutti,
vogliamo cogliere l'occasione per ringraziare tutti i partecipanti alla Festa del Pane, dell'Olio e del Vino, che ha avuto un grande successo, dimostrando come la cultura, la storia della nostra civiltà romagnola, abbia radici profonde nella nostra identità. Una cultura che rinvigorisce una sinergia fra mare e terra, fra costa ed entroterra, fra città e periferia, già esistente da tempo immemore nelle nostre terre di Romagna.
Per questo sono necessari degli interventi non solo in chiave quantitativa, ma sopratutto qualitativa: è necessario riconoscere e promuovere il protagonismo tra persone, imprese e istituzioni a partire dal proprio territorio. Per il raggiungimento di questi obiettivi è fondamentale il coinvolgimento degli enti locali e delle forze economiche e sociali intensificando la concertazione attraverso il rafforzamento della governance e l’innovazione degli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale. Per gli interventi a favore delle economie locali, l’integrazione è di tipo orizzontale e interessa in primo luogo le infrastrutture materiali e immateriali, che devono garantire l’accessibilità e l’attrattività di tutti ai territori rurali.
Abbiamo dato dimostrazione di come l'identità di un territorio non sia solamente una radice su cui costruire ben salda la nostra storia a venire, ma come la cultura possa essere un apporto immateriale sia nel commercio che nel turismo, un valore sia sotto l'aspetto economico che sotto l'aspetto formativo, un valore da condividere che trasforma chi ne viene a contatto. Abbiamo visto turisti accorsi alla mostra d'arte presso Castel Sigismondo, porsi le tre domande fondamentali di Gauguin Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? e con la nostra Festa abbiamo cercato di darvi una risposta. Abbiamo visto nascere il protagonismo delle persone attraverso il protagonismo dei prodotti della terra di cui siamo figli. Abbiamo ricordato la nostra come la civiltà dello stupore, che guarda ammirata il germoglio di grano, e da esso trae nutrimento per curare la sua inedia d'esistenza.
Ora però, non possiamo fermarci a questo, ai risultati che abbiamo conseguito. Aldilà del fatto che riproporremo la Festa anche l'anno prossimo, migliorandone l'organizzazione, e si spera, allargandone la base di partecipazione, come avevamo accennato all'inizio di questa avventura, per Nuove Generazioni questo è solo il primo passo. Abbiamo preannunciato che sarebbe stata nostra intenzione presentare un progetto, in quanto Nuove Generazioni è un Centro Studi, e le sue finalità sono dunque progettuali e di coordinamento dell'azione. Così come abbiamo fatto per le Meditazioni Riminesi sull'Economia, sul sostegno alla Maternità, è giunto il momento di presentare il nostro Progetto per lo Sviluppo Rurale.
Quindi vi invitiamo tutti quanti ad incontrarci, per aderirvi e lavorare insieme.
Dobbiamo costruire ciò che abbiamo rappresentato in Piazza il 22 Novembre, ciò che hanno disegnato i nostri bambini: il Mondo Rurale.
Un grazie di cuore,
il "Presidente" dell'Associazione Centro-Studi Carlo Pantaleo
il Responsabile "Progetto Sviluppo Rurale" Michele Giovannetti
vogliamo cogliere l'occasione per ringraziare tutti i partecipanti alla Festa del Pane, dell'Olio e del Vino, che ha avuto un grande successo, dimostrando come la cultura, la storia della nostra civiltà romagnola, abbia radici profonde nella nostra identità. Una cultura che rinvigorisce una sinergia fra mare e terra, fra costa ed entroterra, fra città e periferia, già esistente da tempo immemore nelle nostre terre di Romagna.
Per questo sono necessari degli interventi non solo in chiave quantitativa, ma sopratutto qualitativa: è necessario riconoscere e promuovere il protagonismo tra persone, imprese e istituzioni a partire dal proprio territorio. Per il raggiungimento di questi obiettivi è fondamentale il coinvolgimento degli enti locali e delle forze economiche e sociali intensificando la concertazione attraverso il rafforzamento della governance e l’innovazione degli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale. Per gli interventi a favore delle economie locali, l’integrazione è di tipo orizzontale e interessa in primo luogo le infrastrutture materiali e immateriali, che devono garantire l’accessibilità e l’attrattività di tutti ai territori rurali.
Abbiamo dato dimostrazione di come l'identità di un territorio non sia solamente una radice su cui costruire ben salda la nostra storia a venire, ma come la cultura possa essere un apporto immateriale sia nel commercio che nel turismo, un valore sia sotto l'aspetto economico che sotto l'aspetto formativo, un valore da condividere che trasforma chi ne viene a contatto. Abbiamo visto turisti accorsi alla mostra d'arte presso Castel Sigismondo, porsi le tre domande fondamentali di Gauguin Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? e con la nostra Festa abbiamo cercato di darvi una risposta. Abbiamo visto nascere il protagonismo delle persone attraverso il protagonismo dei prodotti della terra di cui siamo figli. Abbiamo ricordato la nostra come la civiltà dello stupore, che guarda ammirata il germoglio di grano, e da esso trae nutrimento per curare la sua inedia d'esistenza.
Ora però, non possiamo fermarci a questo, ai risultati che abbiamo conseguito. Aldilà del fatto che riproporremo la Festa anche l'anno prossimo, migliorandone l'organizzazione, e si spera, allargandone la base di partecipazione, come avevamo accennato all'inizio di questa avventura, per Nuove Generazioni questo è solo il primo passo. Abbiamo preannunciato che sarebbe stata nostra intenzione presentare un progetto, in quanto Nuove Generazioni è un Centro Studi, e le sue finalità sono dunque progettuali e di coordinamento dell'azione. Così come abbiamo fatto per le Meditazioni Riminesi sull'Economia, sul sostegno alla Maternità, è giunto il momento di presentare il nostro Progetto per lo Sviluppo Rurale.
Quindi vi invitiamo tutti quanti ad incontrarci, per aderirvi e lavorare insieme.
Dobbiamo costruire ciò che abbiamo rappresentato in Piazza il 22 Novembre, ciò che hanno disegnato i nostri bambini: il Mondo Rurale.
Un grazie di cuore,
il "Presidente" dell'Associazione Centro-Studi Carlo Pantaleo
il Responsabile "Progetto Sviluppo Rurale" Michele Giovannetti
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