sabato 17 aprile 2010

Festa del Pane dell'Olio e del Vino 2009


LA FESTA DEL PANE, DELL'OLIO E DEL VINO 2009
Una festa per la Romagna
Il nostro territorio vive un momento di grande riscoperta dei suoi prodotti tradizionali.
In questo senso vogliamo organizzare nel mese di settembre un'Edizione Zero di una festa principalmente rurale, concentrata sulle eccellenze della Romagna e della Val Marecchia e Val Conca, organizzata proprio nel centro di Rimini, in Piazza Cavour.

Perché questa Festa
Questa festa dunque, ha nel suo primo obiettivo, non l'essere l'ennesima rivisitazione dei prodotti marchiati Romagna, ma la valorizzazione di tutto quello che comporta il vivere la Romagna. Da scoprire passo a passo le difficoltà di chi sceglie di vivere la sua terra, traendone, con processi meticolosi, i piatti che poi ritroviamo sulla tavola, al conoscere tutto quello che è nato dalla nostra storia civile, come l'agricoltura moderna, le attività ad essa connesse, la vita in campagna fino al turismo come si è caratterizzato a Rimini, dove gli ombrelloni al mare sono disposti a filari di vite, non senza un senso. Ed è proprio da Rimini, capolouogo della sua Provincia, all'apparenza più slegata dal suo entroterra, che vogliamo partire, per tornare dal mare, alla campagna. Perché noi vogliamo essere i "bagnini dell'entroterra"
Questi prodotti possono sempre più diventare investimento culturale che garantisce attraverso l’organizzazione il legame tra coesione sociale e sviluppo economico del territorio e di chi lo abita. Per questo sono necessari degli interventi non solo in chiave quantitativa, ma sopratutto qualitativa: è necessario riconoscere e promuovere il protagonismo tra persone, imprese e istituzioni a partire dal proprio territorio. Per il raggiungimento di questi obiettivi è fondamentale il coinvolgimento degli enti locali e delle forze economiche e sociali intensificando la concertazione attraverso il rafforzamento della governance e l’innovazione degli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale. Questa specifica metodologia progettuale ed organizzativa supera la frammentazione e la sporadicità delle iniziative. Essa procede per creare unità, stabilità e continuità di impegno, in un’ottica di circolarità in cui ogni azione è causa delle altre azioni, facendo avanzare un processo che incide nella cultura, sviluppa preziose esperienze e modifica i comportamenti. Il turismo così coinvolge gli stessi abitanti, viene a collocarsi nella programmazione ordinaria lungo tutto l'anno e il sistema territoriale individuato, rapportandosi con la produttività rurale, la storia, l'ambiente, la cultura e l'arte diffusa. Si supera una concezione meramente fruitiva della vita e del tempo libero che si accentua nel turismo di massa e tutto diventa esperienza di autopromozione personale e di riscoperta della propria identità e appartenenza, a partire dalla stessa popolazione in loco.

L’obiettivo da raggiungere
L'obiettivo dunque non è fare della nostalgia, ma presentare (e far vendere...) in piazza le eccellenze alimentari del territorio, siano esse tradizionali (come la farina, o il pane) siano esse nuove ma legate al nostro territorio (ad esempio, l'olio che ora si fa qui, il vino riminese che ha avuto negli anni una enorme crescita, le straordinarie varietà di formaggio che si producono grazie alla passione di romagnoli o di sardi qui trapiantati, o di altri). Cioè, una festa che recuperi le tradizioni e i saperi, ma li sappia mescolare con il nuovo. Con quello che arriva, con quello che sarà, con quello che dev’essere come lo vogliamo.
I nostri prodotti sono veicolo, di valori tradizionali, come i piatti tipici e i vini storici. Tutti questi valori, sono impastati dalle mani dell'azdora nella farina e uova, per fare la sfoglia, e sono spremuti a freddo con le olive dei nostri colli. Ciò che rende unico il nostro territorio, la nostra tradizione, è il valore che le persone imprimono ai manufatti e ai piatti mangerecci. Grano e uve, crescono pressappoco ovunque. Soli, non fanno la differenza. La differenza la fanno le persone che li lavorano. Sono differenti, quando una persona li sceglie, come il contadino sceglie le sementi. Sono differenti, come quando si fa la raccolta delle olive dall'albero, per la spremitura dell'olio a freddo. Questi prodotti sono buoni e salutari, solo perché dal campo alla tavola, ci sono persone che li definiscono tali. Per questo motivo, è prima di tutto necessario, allontanare ogni approccio legato al solo marketing del prodotto, che viene bollato come "buono", perché è la piada che si fa in Romagna ad essere buona. No. Sono le mani della nonna, che fanno buona la piada. Un formaggio, non è buono perché è stagionato nelle fosse di Talamello, ma perché c'è una storia e delle persone che vogliono che si faccia così. Un formaggio nuovo, non è meno buono, se viene fatto con lo stesso criterio che vuole la tradizione, la ricerca della cosa buona, la scoperta della specialità gastronomica come frutto dell'ingegno, dell'applicazione, dell'ambizione al bello. Come la riscoperta della nostra tradizione, anche un buon calice di Sangiovese, è la scoperta di una cosa che ci stupisce. La nostra tradizione, altri non è che la civiltà dello stupore e la celebrazione di questa sua bellezza, antica e moderna allo stesso tempo. Una ricetta vecchia e nuova, un piatto della tradizione e un piatto fatto come da tradizione, che si accompagnano sullo stesso tavolo, quello della Romagna.

Come caratterizzare la Festa nel Borgo Centro del Pane, dell'Olio e del Vino
La nostra festa, sarà più precisamente, la festa del Pane, dell'Olio e del Vino. Questo perché questi prodotti sono il simbolo dell'origine della nostra cultura gastronomica, e sono alla base della nostra storia civile, laddove è possibile identificarli come anch'essi simboli, veicoli, metafora, prodotto di sacrificio e stupore del mondo. Il pane, e la piada per noi gente di Romagna, è da più millennio, assieme ad olio e vino, parte della nostra storia. Ancora oggi, il pane simboleggia la lotta all'inedia, alla fame. La stessa inedia, lo "svuotamento di sé stessi", l'assenza di nutrimento per lo spirito. Il pane, è frutto della nostra ricerca nel mondo, e dell'azione di Dio, attraverso l’uomo, nel mondo. Con l'olio e il vino, esso entra di diritto nella simbologia Cristiana dei sacramenti che agiscono per il fatto stesso che vengono fatti, come la reiterazione del processo di fermentazione dell'uva o macinazione del grano. Pane e vino, sono anche e soprattutto corpo e sangue di Cristo. L'Eucarestia, è una ricetta molto rispettosa dell'alimento consacrato: pane di frumento e vino d’uva. Nemmeno il riso - benché sia il cibo di due terzi dell’umanità - va bene. Anche questa è «corporeità». Tutti i giorni, abbiamo bisogno di pane e vino, per vivere. E tutti i giorni, così come perfezioniamo noi stessi tramite il ripetersi dei sacramenti, il sacrificio e l'impegno a replicare quell'alimento, è ciò che ci istruisce nell'arte del renderlo sempre più buono. Come il pane di Maiolo e il Sangiovese invecchiato nelle grotte sulle colline di Covignano, già ai tempi dei Romani. Per questo, non si può scindere l'elemento religioso dalla nostra festa per il mondo rurale. Perchè esso è intrinseco a quella tradizione che vogliamo difendere. Perchè siamo come il mulo di Sant'Antonio, che affamato, preferisce l'ostia al fieno. Perchè se "togliete il Credo di Nicea, e farete uno strano torto ai venditori di salsiccia" – GKC.

Come e con chi realizzare quest’iniziativa
Questa festa deve essere un connubbio fra anime diverse. Tutto il discorso si può collegare anche a degli avvenimenti storici, come dei miracoli: la mula, i pesci... E soprattutto con una tradizione perpetua, che va dal mercato di Rimini dei nostri nonni, quando si vendevano dalle vacche in piazza al miele prodotto a casa, ad oggi, dove valorizziamo quel patrimonio storico, ma anche le nuove tradizioni culinarie e il valore storico e di costumi del nostro territorio: quindi invitiamo i fornai di Maiolo dove si tiene l'annuale Festa del Pane, le eccellenze di San Patrignano, dove colleghiamo anche il lavoro della terra come esperienza salvifica per l'uomo, che lo allontana dai veleni della nostre scelte sbagliate. Anche la Domus del chirurgo, il Castello dei Malatesta e il Duomo potranno far parte della riscoperta del patrimonio monumentale del Borgo Centro, che peraltro manca proprio di una festa propria. Presentiamo tutto il discorso storico e il percorso delle Strade dei Vini e dei Sapori, le Terre dei Malatesta, rilanciamo la Domus di Bacco e la colleghiamo con Villa Torlonia. Un vero e proprio percorso storico-culturale-gastronomico che diviene sintesi pure nei sacramenti cristiani che poi raffigurano anche la civiltà mediterranea, di Grecia e Roma, con l'omonima dieta ("stile di vita"), unico bacino in cui potesse crescere l'eredità spirituale del Cristo. Inoltre questa festa potrà essere di rilancio dei Venerdì in Città, per la prossima estate. Fondamentale sarà la collaborazione delle associazioni di categoria dei produttori locali, dell’assessorato al turismo, alla cultura e di quello alle attività produttive. Si organizzeranno mostre mercato, esposizioni, degustazioni, tavole rotonde e proiezioni che racconteranno del nostro passato e del possibile futuro.
L'idea -essendo una prima edizione- è quello di fare al massimo 20 stand di produttori vari, di cui uno al Gas, e uno alle BCC (perché le BCC sono i vecchi crediti rurali, che sono state motore di grande sviluppo rurale). Gli altri, tutti a produttori di Pane, Vino e Olio, ed eventualmente companatico e convinatico.
Per le vie del centro vi saranno dimostrazioni di spremiture in piazza e degustazioni gratuite, oltre alla possibilità dell'acquisto conveniente direttamente dal produttore, come un mercatino dei produttori locali ma serale.
Sarà così un viaggio alla scoperta dei sapori popolari ci porta oggi nella suggestiva atmosfera del centro storico. Quest’iniziativa rappresenta un’occasione unica per conoscere una terra ricca di storia e tradizioni popolari che sono tutt’oggi radicati nella cultura locale e che si esprimono nei cittadini come orgoglio della loro storia gastronomica e artistica e, a livello nazionale, come riconoscimento dell’effettiva valenza di un così ampio patrimonio culturale, come testimoniato dalle esportazioni già in essere.

PROGRAMMA
Patrocinio di:

Regione Emilia-Romagna, Provincia e Comune di Rimini, Comunità Montana Alta Valmarecchia

l'Assessorato Provinciale alle Attività Produttive e l'Assessorato Comunale alle Politiche Educative

Con la promozione e organizzazione del:

Associazione Centro Studi Nuove Generazioni

Con il contributo e la collaborazione di:

Federazione Regionale Banche Credito Cooperativo dell'Emilia Romagna, Consorzio COCAP, Coldiretti, CIA, Confagricoltura, Confcooperative, CNA, Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale

Con la partecipazione di:

Strade dei Vini e dei Sapori, Confcommercio, Archivi di Stato, Banca Eticredito, Rifugio Biancaneve e Pro Loco Balze, Consorzio ARVAR, ACIR (Associazione Cuochi Indipendenti di Romagna), Tenuta Amalia, CEFA Onlus, Naturalsalumi, Consorzio Fooding, Coop. Soc. La Pietra Scartata – Papa Giovanni XXIII, Società Libraria Italiana - Circolo ACLI Rimini, Compagnia delle Opere Agroalimentare, Union Europeénne des Gourmets Italia – Consolato di Romagna, Identità Europea, Comune e Pro Loco di Maiolo, Libreria del Professionista, Forno Vecchia Pescheria

presentano

LA FESTA DEL PANE DELL'OLIO E DEL VINO

Domenica 22/11

Ore 9:00
Inizio vendita ed esposizione prodotti.

Ore 10:00 fino alle 11:30
Tavola Rotonda su "Domus di Bacco, Malatesta e Duomo di Rimini. La formazione è fare impresa e territorio" presso Sala del Giudizio, Museo Comunale.
Saluto Samuele Zerbini (Assessore Comunale alle Politiche Educative e alla qualità della vita dei bambini). Buffet al termine.

Partecipano: Alfredo Monterumisi (Esperto in turismo enogastronomico e storico culturale), Pierluigi Foschi (Direttore del Museo della Città di Rimini), Fiorella
Dallari (Docente di Geografia Politico-Economica presso la Facoltà di Economia - UNIBO Rimini), Giuliano Canzian (imprenditore enogastronomico)

Modera: Carlo Pantaleo (Presidente Nuove Generazioni)

Ore 11:30 fino alle 12:15
“Individuare ruoli e percorsi fra Scuola, Università e territorio”
Samuele Zerbini (Assessore Comunale alla Scuola, Università e alla qualità della vita dei bambini) introduce i progetti per i bambini e ragazzi. Presso la Vecchia Pescheria.

Partecipa: Tiziana Nasolini (Responsabile progetto Fruttasnack, Alimos), Aldo Bertazzoli (Responsabile Campus Food Science Cesena, UNIBO),Massimo Seragnoli
(responsabile progetto convenzione Scarabelli e Vigne del Rapace)

Modera: Riccardo Belotti (giornalista)

Ore 15:30 fino alle 16:00
Presentazione del libro "Diavoli e Santi a Bagno Maria", da parte della Società Libraria Italiana - ACLI Rimini, presso la Vecchia Pescheria.

Ore 16:00 fino alle 16:15
Saluto di Francesco Lambiasi Vescovo di Rimini, presso la Vecchia Pescheria.

Ore 16:15
Mostra disegni bambini che hanno partecipato al concorso e premiazione, ad opera del pittore Giorgio Bellini. Spettacoli e laboratori di panificazione/pasticceria ad opera dei cuochi ACIR e Pro Loco di Maiolo.

Concerti dal vivo
- ore 17:30 fino alle 18:30 The Strikeballs
- ore 18:45 fino alle 19:45 Mumble

Ore 16:15 fino alle 17:30
Tavola Rotonda sul tema "Le realtà del mondo rurale:
prospettive per l'entroterra"
, presso Sala degli Archi,
Piazza Cavour.
Saluto Stefano Vitali (Presidente della Provincia di Rimini).

Partecipano: Giorgio Ricci (Funzionario Coldiretti Prov. Rimini), Valter Bezzi (Direttore CIA Prov. Rimini), Sandro Giorgetti (Presidente Regionale Federalberghi), Enrico Santini (Confagricoltura Rimini), Daniele Quadrelli (Direttore Generale della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell'Emilia-Romagna), Massimo Manduchi (Dirigente Eticredito)

Modera: Michele Giovannetti (Nuove Generazioni, Responsabile Progetto Sviluppo Rurale)

Ore 17:45 fino alle 18:00
Presentazione progetto CEFA Onlus, a cura di Giovanni Beccari.
Presso Vecchia Pescheria.

Ore 17:30 fino alle 18:30
Tavola Rotonda sul tema "Romagna e Sviluppo del Mondo Rurale" presso Sala degli Archi, Piazza Cavour.
Saluto Jamil Sadegholvaad (Assessore alle Attività Produttive Prov.Rimini).

Partecipano: Gianluca Bagnara (Assessore Politiche Agro-Ambientali Prov. Forlì-Cesena), Pierlorenzo Rossi (Direttore Altra Romagna), Damiano Zoffoli (Presidente della Commissione Politiche Economiche Regione Emilia Romagna), Nicola Pelliccioni(Presidente Strade dei Vini e dei Sapori)

Modera: Michele Giovannetti (Nuove Generazioni, Responsabile Progetto Sviluppo Rurale)

Ore 18:30
Messa per la celebrazione della Festa del Ringraziamento della Coldiretti Provincia di Rimini, presso Parrocchia Sant’Agostino.

Ore 19:30 fino alle 22:30
Fine attività con serata fra musica dal vivo e percorsi enogastronomici locali, promossi dal Consorzio Fooding.

Concerto dal vivo
- ore 20:15 fino alle 22:15 Daniele Maggioli presenta “Pro Loco”



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