giovedì 7 luglio 2011

Ricordi e riflessioni su Costituzione e dintorni

di Luciano Corradini
professore emerito di pedagogia generale nell’Università di Roma Tre


Evento finale I Care 31.05.2011
Vi mando il testo rivisto di una relazione-testimonianza sulla Costituzione, tenuta a Reggio Emilia, in università, dopo che gli studenti, per iniziativa di Granello di Senapa, hanno presentato i loro progetti di cittadinanza attiva.

Sono stupito e ammirato perché da due ore e un quarto voi state seduti, senza intervallo: avete ascoltato tutti gli interventi dei vostri compagni e avete guardato i racconti per immagini che sono comparsi sullo schermo.
Nelle esperienze e nella documentazione che ci è stata proposta io trovo qualcosa di bello e di grande, che forse a voi sfugge, ma che non sfugge a un ragazzo della mia età.

Indice
- Il lungo viaggio dai sogni alla contestazione allo Statuto delle studentesse e degli studenti
- La caccia al tesoro per definire la Costituzione e l’impegno di non sprecare questo tesoro
- L’articolo 2: il più gettonato dai progetti degli studenti reggiani
- I significati dei “doveri inderogabili di solidarietà politica economica e sociale”
- I doveri della Repubblica verso i cittadini…e dei cittadini verso la Repubblica: l’architettura dell’art. 3
- Repressione e prevenzione del crimine. Sogno e metodo per mettersi sulla lunghezza d’onda dei “ragazzi degli anni ‘40”
- Ultimo Amarcord, per elogiare la pazienza

Da genitore di un bimbetto di 4 anni, sono stato presidente del Comitato scuola-città della scuola materna Diana, che si trova qui in Via Allegri di fronte all’Università. Anche allora si coltivava un sogno che sembrava irrealizzabile: quello di costruire, al posto della Caserma, che sorgeva proprio qui dove siamo ora, qualcosa che fosse coerente con la vita educativa e sociale, piuttosto che con i carri armati. “Perché non occupiamo lo spazio della caserma con iniziative più civili?” Anche in questo caso, il realismo ci imponeva di stare con i piedi per terra. Ma perché impedirci di sognare, di pensare, di immaginare una realtà diversa? Questo cambiamento è avvenuto: e non è caduto dal cielo, perché qualcuno ha pensato a riorganizzare gli spazi della città e a mettere al posto di una caserma una facoltà universitaria di scienze della formazione. Provare per credere. Ma bisogna aver pazienza e non pretendere che le palme crescano con la velocità dell’insalata.






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Intervento di Granello di Senapa
di Chiara Burani
Tutor Progetto I Care - Granello di Senapa

Siamo molto riconoscenti al prof. Luciano Corradini per avere accettato il nostro invito e aver parlato ad alcuni dei giovani studenti di Reggio. Il suo interesse poi ha dato molta risonanza a questo progetto I Care.
Tutto il materiale riguardo al progetto, agli elaborati delle singole classi e all’evento finale con foto sono sul sito www.cittadellacostituzione.it. Vi si trova anche la descrizione del Granello di Senapa. Inoltre si può consultare il nostro sito.
Noi intendiamo riproporre il progetto I Care anche l’anno scolastico prossimo. La valutazione da parte dei docenti è stata positiva. Hanno lavorato tutti tanto con impegno e passione, a fianco dei ragazzi, motivandoli, sostenendoli e lasciando che fossero i protagonisti. Una vera sfida per noi, questa, più del risultato in sé, per altro molto valido.
Da dieci anni lavoriamo in questo modo nelle scuole, ma negli ultimi tre anni abbiamo puntato molto sulla formazione docenti, proponendo loro di vivere la scuola in modo diverso, trovando per altro molta disponibilità e desiderio di cambiamento, dentro a una riforma molto stretta.
Questo progetto, in particolare, ha voluto proporre a ragazzi e prof. un modo nuovo di lavorare insieme, tra chi “deve imparare” e “chi deve insegnare”, alternando in molti casi i ruoli. Un modo di essere a scuola basato sulla collaborazione, sul dialogo, sul confronto, sull’ascolto, sull’accoglienza, per conoscere la Costituzione, per conoscere gli italiani che siamo e possiamo essere.
Buon Lavoro e buona estate!

2 commenti:

  1. L'intervento di Luciano Corradini merita davvero un approfondimento ulteriore dei concetti che esprime.
    Per il momento dico solo questo: che il ragionamento si ascrive bene nel filone del riformismo cattolico, liberale e "socialista" di cui sembra dica sia possibile una sintesi per decisioni di ampio consenso. Mi sembra importante anche il riferimento alla simbiosi necessaria tra diritti e doveri, a cominciare dai nostri, di doveri. giacché non è lecito chiamarsene fuori. Forse questo è un punto dolente su cui in parecchi dovrebbero fare una serena e severa autocritica. Non c'è stato forse, negli scorsi decenni uno squilibrio anche nella nostra azione di dirigenti politici o anche sindacali, tra l'impegno per la conquista di diritti (sacrosanti è bene dirlo) in campo sociale e quello che avrebbe essere ad esso affiancato, per la pratica dei doveri? Certamente sì. Ed è anche di questo che le generazioni anziane come la mia devono rendere conto ai giovani di oggi per una parte almeno di quanto nel mondo che consegniamo loro vi è di irragionevole e contraddittorio con i principi che pure nella Costituzione abbiamo sostenuto e osannato.
    Vero è che ha ragione Corradini a richiamare l'attenzione sul duplice senso dell'articolo 3 della nostra Costituzione, quello riferito a quanto lo stato deve garantire in materia di uguaglianza e quanto spetta specularmente a noi stessi di operare per rendere quel dettato pratica di vita.
    Mi è piaciuto anche quell'ammonimento finale ai giovani sul non aver fretta, a non covare l'illusione che si possa avere tutto e subito: gli scopi vanno perseguiti con tenacia, ma sapendo che il gradualismo è il sale di una vera democrazia partecipata. In effetti sembra che questo sia il concetto base del riformismo come metodo di governo, specie di società complesse e di relativi complessi problemi.
    Come vedi, volevo rinviare a una lettura più attenta un mio commento, ma mi sono lasciato prendere la mano proprio ripensando via via a questo o quel punto dell'articolo del Corradini.
    In effetti penso siamo su analoga lunghezza d'onda riguardo a principi, valori e modo di agire in conseguenza. Si è quindi sulla buona strada, anche con Generazioninsieme. Sempre che riusciamo a mantenere la barra dritta su dialogo senza preclusioni, confronto senza pregiudizi, ferme quelle premesse.
    Cordialmente.

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  2. Bellissima relazione.
    Quanto sono care queste parole al movimento studenti di azione cattolica! Ne costituiscono il fondamento e la missione: la logica dell'I CARE contro la diffusa indifferenza e menfreghismo dei giovani studenti di oggi.

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