mercoledì 25 maggio 2011

Fare "rete" per lo sviluppo del welfare locale

di Vincenzo Caiazzo
Vice presidente regionale delle ACLI Emilia Romagna con delega al Patronato ACLI ed al Welfare. Iscritto alle ACLI dal 1953 nella provincia di Modena dove vive e ha ricoperto svariati incarichi sia a livello provinciale che a livello di Circolo territoriale. A Modena, a livello provinciale si occupo di formazione, attività che svolge anche professionalmente (vedi sito: www.vincenzocaiazzo.it) e che ritiene debba essere la base di ogni attivita sociale (e non solo).

Prima di addentrarmi nello schema organizzativo del fare "rete", desidero aggiornarvi sul come noi del 3° settore del volontariato ci stiamo muovendo.
Il terzo settore del volontariato è valutato come uno strumento efficace per rispondere ai bisogni concreti delle persone e delle comunità, ma non ha voce nel prospettare un autonomo disegno della società.
A Modena abbiamo iniziato una riorganizzazione interna per costruire una forte rappresentanza territoriale con lo scopo di avere un maggior impatto sugli interlocutori e sui portatori d’interesse.
Da questo nuovo impulso, che crediamo di riuscire ad avere, vorremmo creare dei forum distrettuali che possano diventare luoghi di confronto e partecipazione nei vari territori per costruire assieme (tutte le parti sociali) il nuovo modello di welfare.
Ovviamente il principio che ci guiderà sarà la "sussidiarietà" come punto di partenza delle iniziative di politica sociale, riconosciute dalla società civile.

L’obiettivo principale si raggiunge attraverso passaggi intermedi quali:
ascolto e confronto sul tema della partecipazione e della rappresentanza delle varie voci e varie idee del terzo settore modenese;
favorire la conoscenza e le relazioni di fiducia reciproca con le organizzazioni dei diversi territori con cui si entrerà in contatto;
aumentare il confronto e la circolazione di buone prassi tra le organizzazione del terzo settore, le consulte, ed i coordinamenti territoriali sul tema della partecipazione e della rappresentanza;
garantire al volontariato un elevato livello di partecipazione al processo formativo inerente ai piani di zona previsti dall’art. 19 della legge 328/00.

Il Forum provinciale, a questo proposito, ha attivato un apposito “gruppo di lavoro” sul welfare che sta lavorando da alcuni mesi e che elabora idee e proposte da sottoporre: alle istituzioni, ai diversi tavoli a cui saremo chiamati a discutere (es. Stati Generali del comune di Modena) e nel dibattito interno al mondo del 3° settore.
Le idee, le richieste ed i suggerimenti che questo gruppo sta esprimendo sono estremamente interessanti, ma spesso mancano di "gambe per camminare".
Come detto sopra, il terzo settore si presenta autorevole, serio, capace di sedere ai tavoli non solo per difendere i propri "orticelli", ma mettendo in campo il patrimonio di relazioni, le idee che possiede...

I soggetti del Terzo Settore (e non solo) sono chiamati a misurarsi con la realtà concreta e con le criticità, anche nuove, che il presente scenario di crisi propone.
E’ necessario accompagnare la riaffermazione delle linee della visione di welfare con la capacità di rendere più espliciti e percepibili gli elementi di specificità che si ritengono caratterizzanti sia rispetto al proprio ruolo che rispetto al proprio contributo:
l’essere soggetti capaci di innovazione sociale;
l’essere motore di partecipazione dei cittadini alla vita del territorio;
l’essere fattore di sviluppo economico del territorio.

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