sabato 14 maggio 2011

Il 1° Maggio nel segno di Giovanni Paolo II

di Floriano Roncarati
Collaboratore a diverse testate giornalistiche, è componente dell’Ufficio Stampa della FID; conduce dagli Studi dell’emittente “Ciao Radio” di Bologna la trasmissione sportiva “Fari puntati su…” e cura una rubrica di motorismo, è membro dell’”Osservatorio regionale sull’associazionismo di promozione sociale” della Regione Emilia – Romagna ed è componente della “Lega Pensionati Cisl San Vitale – Bologna”

La “Festa del lavoro” o “Festa dei lavoratori” celebrata il 1º maggio intende ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori; la festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo.

L’origine della festa del 1° Maggio risale ad una manifestazione organizzata a New York il 5 settembre 1882 negli Stati Uniti dai “Cavalieri del lavoro” “Knights of Labor”, un’associazione fondata nel 1869. Due anni dopo, nel 1884, in un’analoga manifestazione i “Cavalieri del lavoro” approvarono una risoluzione affinché l’evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all’Internazionale dei lavoratori, vicine ai movimenti socialisti ed anarchici, suggerirono come data della festività del 1° maggio.
Questa celebrazione assume nel 2011 un particolare significato nella ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e della beatificazione di Giovanni Paolo II. Come ha ricordato Raffaele Bonanni: “lo straordinario evento della beatificazione di Karol Wojtyla, il ‘Papa operaio’, l’umile servitore di Cristo che condivise l’esperienza del lavoro di manovale in una cava di calcare negli anni terribili della guerra e della occupazione tedesca in Polonia.

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