lunedì 18 aprile 2011

Il progetto SIGEA per il recupero delle eccedenze alimentari

a cura di Michele Giovannetti
Responsabile Progetto SIGEA

Se l'economia produce eccedenze, che nella maggior parte dei casi si trasformano in sprechi, e dall'altro una parte della società risulta averne bisogno, l'obiettivo per cui il progetto SIGEA ha visto la luce è la necessità di fare incrociare le due "curve" a livello locale. Pertanto lo scopo è di organizzare un sistema di circolazione delle eccedenze alimentari all'interno di un sistema turisticamente avanzato, proponendosi non di gestire direttamente i beni recuperati, ma facilitando l’incontro tra i punti vendita (offerta) e gli enti di assistenza (domanda) dello stesso territorio, integrando anche le esperienze già attive, attraverso una messa “in sicurezza” del sistema di recupero per quanto riguarda gli aspetti amministrativi, fiscali, igienico-sanitari, nutrizionali, logistici, organizzativi e di comunicazione.
SIGEA è stato elaborato dal giovane laureando riminese Michele Giovannetti - già socio del l'Associazione Centro Studi Nuove Generazioni - ed è nato grazie alle agevolazioni previste dal Consorzio Spinner, occasione con cui Confcooperative ha potuto svilupparlo nell'ambito della sua Cooperativa Madonna della Carità. L'idea ha la sua radice nella tavola rotonda "Il Dono e la fiducia nell'economia di reciprocità - Ripensare praticamente il mercato" svoltasi nel 2010 nell'ambito della rassegna Riflessioni Socio-Economiche Riminesi 2010 organizzate dall'Associazione Centro Studi Nuove Generazioni, che ha visto il racconto dell'esperienza di Last Minute Market a cura del prof. Andrea Segré.
Sin da subito il progetto ha raccolto l'attenzione entusiasta dell'associazione Figli del Mondo e dell'Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche del Comune di Rimini nella figura dell'assessore Samuele Zerbini, che al termine dei 6 mesi di elaborazione ha così rifinanziato il progetto presentato con un bando che ha visto l'ingresso in partnership dell'Opera S. Antonio per i Poveri.
Si potrebbe obiettare che non si tratta di una vera e propria "scoperta", rispetto alle esperienze che già esistono; ma la novità è dove si situa l'innovazione, che è di processo e mira ad inserire all'interno delle procedure dei vari stakeholder alimentari, parti di procedure innovative che permettano in maniera automatica di reindirizzare il cibo trasformando lo scarto in un materiale da utilizzare (ad esempio in beneficenza) e da rilavorare (attraverso cooperative sociali, in modo da avere un nuovo prodotto da utilizzare o da rivendere).
Infine, non è assolutamente da sottovalutare l'impatto sotto il profilo economico per le imprese che vi aderiraranno: in concordia con l'idea di una politica premiante, è in fase di studio una proposta per poter riconoscere, tramite la collaborazione di Hera S.p.A., importanti riduzioni tariffarie.

Vi invitiamo a scaricare la documentazione per approfondire il progetto.

Associazione Centro Studi Nuove Generazioni
Confcooperative
Cooperativa Madonna della Carità
Figli del Mondo
Opera S. Antonio per i Poveri





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