venerdì 26 agosto 2011

Cosa chiedono i giovani

di Antonio De Angelis

Cosa chiedono le nuove generazioni, in sostanza, anche se non fanno domande esplicite, alla società, alle istituzioni, e implicitamente alle proprie famiglie? Possiamo, immaginarlo. Dopo esserci fatti un esame di coscienza ed esserci guardati allo specchio!
Poche cose:
- a tutti, più verità e meno ipocrisia; più lezioni di esempio e meno prediche vuote di senso;
- una classe politica degna di rispetto dentro e fuori del Paese per le cose che fa più che per quelle che promette;
- una scuola che funzioni ed apra le porte alla conoscenza e al lavoro;
- un lavoro non troppo a lungo nella precarietà e privo di diritti;
- un sistema previdenza senza sacche di privilegio e realmente equo e solidale;
- politiche pubbliche che consentano alle nuove generazioni, pari condizioni di partenza e pari opportunità.

Tutte cose che del resto sono tra i principi fondamentali della nostra Costituzione.
Quali ostacoli si frappongono a un patto intergenerazionale che si basi su tali principi?
L’ostacolo maggiore è, forse, ciò che il grande Luchino Visconti ha cercato di spiegare in alcuni suoi film: l’incomunicabilità che, tra padri e figli nel mondo di oggi, pone gli uni e gli altri, spesso in solitudine, di fronte a scelte continue tra mille opzioni e persino a drammatici dilemmi.
Ma c’è anche la questione di quale sia la verità e di chi abbia torto e chi ragione nel dibattito, sempre che vi sia, tra padri e figli: qui ci può soccorrere un altro famoso regista, il giapponese Kurosaka con il suo Rashōmon. Ci spiega come la verità può essere, o apparire diversa, a seconda del punto di vista e da chi la guarda.
Nel nostro caso, l’assunto di partenza tra “padri” e “figli”, tra “giovani “ e “anziani”, potrebbe essere nell’antico detto: “Sono stato quello che tu sei, ora sono quello che tu sarai”...
E allora, perché non giocare a carte scoperte e chiarirsi una volta per tutte, permettendo ai punti di incontro di venire allo scoperto e favorire la comprensione dei reciproci punti di vista e quindi pervenire a una intesa?
Se vi è un modo, è certamente quello del confronto ciò che serve e può aiutare.

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