1 Gennaio 2012 Rimini
dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con Ufficio Pastorale Giovanile e Ufficio Pastorale Sociale della Diocesi di Rimini
“Cari amici, la creazione di Dio è unica ed è buona. Le preoccupazioni per la non violenza, lo sviluppo sostenibile, la giustizia e la pace, la cura del nostro ambiente sono di vitale importanza per l’umanità”. “Siate, dunque, sempre e dappertutto strumenti di pace, rigettando con decisione l’egoismo e l’ingiustizia, l’indifferenza e l’odio, per costruire e diffondere con pazienza e perseveranza la giustizia, l’uguaglianza, la libertà, la riconciliazione, l’accoglienza, il perdono in ogni comunità”. (Benedetto XVI ai giovani)
Il messaggio della giornata mondiale della pace del 1° Gennaio 2012 ha per titolo
“Educare i giovani alla giustizia e alla pace”.
Questo tema è quanto mai attuale perché si rende urgente la costruzione di un mondo ed una società fondate sulla giustizia e sulla pace. A tale sfida è fondamentale rispondere insieme ai piccoli ed ai giovani a partire da oggi, dato che la costruzione del domani comincia da oggi e non può prescindere da loro.
“Non c'è pace senza giustizia, non c'è giustizia senza perdono, non c’è futuro senza ciascuno”: queste parole possono fare da slogan ad un impegno concreto che coinvolga tutti.
La Comunità Papa Giovanni XXIII, con i suoi giovani, propone, alla chiesa locale nelle sue varie realtà e a tutti i cittadini di buona volontà, di aderire e partecipare alla
MARCIA DELLA PACE
che si svolgerà il 1° Gennaio 2011 con partenza dal campo sportivo della Chiesa di San Nicolò (vicino alla stazione ferroviaria) alle 15,00 e termine alle 17,00.
Si passerà accanto ad alcuni luoghi significativi della solidarietà come risposta alle povertà vecchie e nuove, della integrazione nella legalità con i tanti stranieri presenti a Rimini, della nonviolenza e della pace come alternativa all'uso delle armi e alle guerre.
Al termine della marcia, per chi vuole, ci si ritroverà in Duomo alle 17,30 per la S. Messa celebrata dal Vescovo Francesco.
In caso di maltempo l'evento si svolgerà ugualmente.
Speciale sulla marcia per la Pace
realizzato da Loris Menghi
verrà trasmesso su Icaro TV (canale 91)
Martedì 3 Gennaio alle ore 18.50
e in replica
Mercoledì 4 Gennaio alle ore 21.00
Accendiamo la PACE
In cammino attraverso realtà di giustizia e solidarietà della nostra città
In cammino attraverso realtà di giustizia e solidarietà della nostra città
Traccia (sintesi)
Lettura dal Messaggio di Papa Benedetto XVI per la 45° Giornata Mondiale della Pace 2012
«La pace non è la semplice assenza di guerra e non può ridursi ad assicurare l’equilibrio delle forze contrastanti. La pace non si può ottenere sulla terra senza la tutela dei beni delle persone, la libera comunicazione tra gli esseri umani, il rispetto della dignità delle persone e dei popoli, l’assidua pratica della fratellanza». La pace è frutto della giustizia ed effetto della carità. La pace è anzitutto dono di Dio... in Lui c’è un’unica famiglia riconciliata nell’amore.
Ma la pace non è soltanto dono da ricevere, bensì anche opera da costruire. Per essere veramente operatori di pace, dobbiamo educarci alla compassione, alla solidarietà, alla collaborazione, alla fraternità, essere attivi all’interno della comunità e vigili nel destare le coscienze sulle questioni nazionali ed internazionali e sull’importanza di ricercare adeguate modalità di ridistribuzione della ricchezza, di promozione della crescita, di cooperazione allo sviluppo e di risoluzione dei conflitti.
Accensione delle fiaccole che apriranno il corteo
Lettura dal un articolo di Václav Havel a 15 anni dalla rivoluzione di velluto di Praga
Se non intendiamo essere travolti da forze sconosciute, i principi di libertà, eguaglianza e solidarietà - fondamenti stessi della stabilità e della prosperità delle democrazie occidentali - devono iniziare a essere applicati a livello planetario. Cosa ancor più importante, oggi è indispensabile, come già in epoca comunista, non perdere fiducia nell'importanza dei centri alternativi di pensiero e di azione civile. Non dobbiamo consentire di essere manipolati al punto da essere indotti a credere che i tentativi di cambiare l'ordine «costituito» e le leggi «incontestabili» non hanno importanza. Cerchiamo piuttosto di realizzare una società civile a livello globale, e ricordiamoci di insistere su un punto: la politica non è soltanto l'aspetto tecnologico del potere. La politica deve avere una dimensione morale.
Durante il Cammino (le tappe per incontrare significative realtà di pace).
La Marcia sarà accompagnata dal canto e ad ogni realtà visitata, dopo una breve presentazione, viene affidata una fiaccola…
La stazione è punto dì incontro per i senza fissa dimora. Tutte le sere dell’anno i volontari della Capanna di Betlemme (casa della Com. Papa Giovanni XXIII) vanno ad incontrare quanti non hanno dove dormire offrendo loro un letto ed il calore di una famiglia.
È il corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII: opera in aree di guerra per condividere la vita con le vittime dei conflitti e per cercare alternative concrete alla violenza delle armi. Attualmente presente in Palestina/Israele, Colombia e Albania.
È coordinamento permanente di associazioni impegnate sui temi della pace, della cooperazione e solidarietà internazionale, e dei diritti umani, aperto a chiunque ne condivida la Carta degli intenti. Attualmente è molto coinvolta in attività a favore degli immigrati.
È luogo di aggregazione giovanile per giovani italiani e stranieri. Ci si incontra per divertirsi, socializzare, inventare e proporre attività supportati da docenti esperti e preparati. I corsi sono gratuiti e aperti a tutti coloro che ne hanno voglia…
È una manifestazione promossa dalla Coop. Soc. “Pacha Mama” nel periodo natalizio nel centro storico di Rimini. Comprende una mostra-mercato del commercio equo e solidale, rappresentazioni teatrali, concerti, proiezioni e incontri di approfondimento dedicati a temi del commercio equo, della cooperazione internazionale, della conoscenza delle diverse culture del mondo, della pace.
Lettura dal Messaggio di Papa Benedetto XVI per la 45° Giornata Mondiale della Pace 2012
La pace per tutti nasce dalla giustizia di ciascuno e nessuno può eludere questo impegno essenziale di promuovere la giustizia, secondo le proprie competenze e responsabilità. Invito in particolare i giovani, che hanno sempre viva la tensione verso gli ideali, ad avere la pazienza e la tenacia di ricercare la giustizia e la pace, di coltivare il gusto per ciò che è giusto e vero, anche quando ciò può comportare sacrificio e andare controcorrente…
Canto a canone da riprendere dopo ogni Intenzioni di Pace (presentate dai rappresentanti di ogni Centro di pensiero e azione di Pace)
Ad ogni intenzione una fiaccola viene deposta nel Braciere della Pace
Lettura da “Verso una nuova solidarietà” – Lettera per il 2012 di Frere Alois priore di Taizé
Affinché una nuova solidarietà fra gli esseri umani fiorisca ad ogni livello, nelle famiglie, nelle comunità, nelle città e nei villaggi, fra i paesi ed i continenti, sono necessarie decisioni coraggiose. Per creare nuove solidarietà, non è forse venuto il momento di scoprire ancor di più le fonti della fiducia? (…) La fiducia non è ingenuità cieca, non è una parola facile, è il risultato di una scelta, il frutto di una lotta interiore.
La pace mondiale inizia nei cuori. Per avviare una solidarietà, andiamo verso l’altro, talvolta a mani vuote, ascoltiamo, cerchiamo di capire colui o colei che non la pensa come noi… e già una situazione di stallo può trasformarsi. Cerchiamo di essere attenti ai più deboli, a coloro che non trovano lavoro… La nostra attenzione ai più poveri può esprimersi in un impegno sociale. Essa è, ad un livello più profondo, un’attitudine di apertura verso tutti: anche i nostri vicini, in un certo senso, sono dei poveri che hanno bisogno di noi.
Canto per accompagnare il gesto della Consegna dei Fiammiferi per accendere la Pace là dove siamo
Lettura della Poesia “Il Nome della Pace” di Arnaldo De Vidi, poeta e missionario in Brasile
Sui miei quaderni di scolaro ti ho disegnato:
bianca colomba in cieli azzurri sopra fioriti colli; sui muri come graffiti e sui poster presso il letto;
sui quadri degli avvisi nelle accademie e nelle chiese,sulle prore di caravelle e paranze
io scrivo il tuo nome.
Sulle spiagge coi castelli di sabbia, sui gioghi dei monti con gli abeti, sui sogni delle aurore,
sui rossi pennacchi dei tramonti, sull’aroma di sandalo dei passi,
sulle icone di antichi santuari, sul largo letto d’acqua dolce, sul fiume eterno degli amori,
io scrivo il tuo nome.
Sulle febbri dei ribelli, sul pane scuro dei poveri, su ogni stracciata bandiera, sulle più accese speranze,
sulla filigrana argento della luna, sulle campane di nebbia, sui rubini del melograno, su pergamene sigillate a sangue,
io scrivo il tuo nome.
Sui sentieri del bosco remoto, sull’enigma del mio specchio, sull’assenza che sgomenta, sugli sciocchi rimpianti,
sui miei pensieri bambini, sulla nudità dell’anima, nel cuore della mia fede, in Dio padre e madre,
io scrivo il tuo nome: Pace!
Canto Finale e Saluto reciproco con un abbraccio di pace
CANTI per accendere la PACE
EVENU SHALOM ALEJEM (tradizionale ebraico)
GIVE PEACE A CHANCE (John Lennon)
WE SHALL OVERCOME (spiritual)
SHALOM (RnS – Conte/Ferrante)
IN QUESTA OSCURITÀ (Taizè)
GIROTONDO (Fabrizio DeAndre')
KUMBAYA (Joan Baez - Traditional)
LA TENEBRE (Taizè)
IL DISERTORE (Ivano Fossati)
FREEDOM (spiritual)
C’È SOLO LA STRADA (Giorgio Gaber)
WHEN THE SAINTS GO MARCHING IN (Louis Armstrong)
LA LIBERTA’ (Spiritual)
BLOWIN' IN THE WIND (Bob Dylan)
LA GUERRA DI PIERO (Fabrizio De André)
Spezza le catene!
da Giancarlo Grano di Potenza
Un invito e un augurio per la celebrazione della 45^ Giornata Mondiale della Pace
Il titolo dato alla veglia “SPEZZA LE CATENE” allude alla necessità di “scatenare” il protagonismo responsabile dei giovani liberando le loro energie positive, le loro speranze e potenzialità, perché nessuno sia irretito nell’avido e impaurito mondo degli adulti, e sappia andare oltre gli atteggiamenti di indignazione sterile.
Il Messaggio del Papa sarà presentato in forma dialogica, partendo da alcune delle esigenze più avvertite dai nostri giovani, dai precari, dai lavoratori costretti a emigrare e dagli sposi alle prese con l’educazione delle giovani generazioni. Al termine della Veglia i partecipanti saranno quindi invitati a gettare nel fuoco le catene della ingiustizia, dell’odio e dell’ignoranza del bene comune.
PROGRAMMA 1 gennaio 2012:
ore 17,00 - Accensione del falò sul sagrato della chiesa ‘Gesù Maestro’ - Potenza - Rione Macchia Romana
ore 17,00 - Accensione del falò sul sagrato della chiesa ‘Gesù Maestro’ - Potenza - Rione Macchia Romana
ore 17,30 - Canti, preghiere e riflessioni... per spezzare insieme le catene dell’ingiustizia e dell’odio
ore 18,00 - Celebrazione Eucaristica presieduta da s.e. mons. Agostino Superbo
Tutti SIAMO invitati A INIZIARE IL NUOVO ANNO 2012 NEL SEGNO DELLA PACE!
TRACCIA per 45^ Giornata Mondiale della Pace
- POTENZA – SAGRATO CHIESA DI GESÙ MAESTRO
Educare i giovani alla Giustizia e alla Pace
1. Partire dai Giovani
GUIDA Il Messaggio per la 45^ Giornata della Pace è presentato in prospettiva educativa: «Educare i giovani alla giustizia e alla pace». Esso si rivolge anzitutto ai giovani, per il loro insostituibile contributo alla costruzione della Pace. Il Papa pensa che la loro spinta ideale possa offrire nuova speranza al mondo… L’educazione, dice il Papa, è la ”avventura” più affascinante e difficile. Un’avventura che deve far collaborare famiglie, istituzioni, politici e mass media, e deve mettere in gioco gli adulti che non possono limitarsi a dettare regole o a dispensare semplici informazioni. Un’avventura che richiede testimoni che vivono per primi il cammino che propongono... Simbolicamente abbiamo legato le nostre mani con il segno delle catene; esse rappresentano i ceppi che chiudono nell’individualismo, nell’odio e nell’ignoranza del bene comune. Ora leggeremo alcuni brani del Messaggio, in risposta alle attese che abitano soprattutto nel cuore dei giovani ... Il Papa ci ricorderà la forza liberante dell’Educazione, per cui alla fine potremo gettare nel falò le nostre catene.
2. Educare alla Libertà nella Verità
GUIDA Benedetto XVI continua la sua riflessione, affermando il legame della Pace con due valori, tra loro inscindibili, la Verità e la Libertà. Davanti a quelle che possono essere le legittime domande di due genitori, il Papa chiede anzitutto di recuperare il significato di Libertà; questa non è assenza di vincoli, dominio del libero arbitrio o assolutismo dell’Io. Solo l’uomo che capisce di non essere “assoluto” sciolto da ogni relazione, l’uomo che avverte l’interdipendenza con gli altri, raggiunge la Libertà. In fondo solo l’uomo “relazionale” che vive in rapporto con gli altri e, soprattutto, con Dio, può dirsi veramente libero. E questo è anche, dice il Papa, il fondamento di ogni vera educazione.
3. Educare alla Giustizia e alla Pace
GUIDA Il Papa lega strettamente tra loro il bene della Pace e quello della Giustizia, quasi riecheggiando S. Tommaso e il Magistero della Chiesa: “Vera Pace è cosa piuttosto di Carità, che di Giustizia, perché alla Giustizia spetta solo rimuovere gli impedimenti della Pace: l'offesa e il danno; ma la Pace stessa è atto proprio e specifico di Carità”. La Pace è in pericolo se all'uomo non è riconosciuto ciò che gli è dovuto in quanto uomo, se non viene rispettata la sua dignità e se la convivenza non è orientata verso il bene comune. Per costruire una società pacifica e per lo sviluppo integrale di individui, popoli e Nazioni, è essenziale la difesa e la promozione dei diritti umani ... e tra questi è fondamentale il diritto al lavoro. Esso è un bene di tutti e deve esso deve essere disponibile per chiunque ne sia capace e specie per le giovani generazioni. Ricordiamo che la considerazione delle implicazioni morali che la questione del lavoro comporta nella vita sociale ha indotto il Magistero ad additare la disoccupazione come una «vera calamità sociale»!
4. Alziamo infine gli occhi a Dio
GUIDA A conclusione Benedetto XVI torna di nuovo a rivolgersi direttamente ai giovani, invitandoli ad essere coscienti delle loro risorse, per essere (essi!) di esempio e di stimolo agli adulti e contribuire a superare l’attuale situazione. Quanto più essi desiderano un futuro migliore, tanto più hanno il dovere di rifuggire le logiche dell’ingiustizia, della corruzione e della clientela. Il Papa assicura che i giovani hanno dalla loro parte la Chiesa e l’aiuto di Dio che sempre rinnova la faccia della terra attraverso le giovani generazioni. Per esprimere fiducia anche noi nella forza liberante dell’Educazione, al termine della Veglia getteremo le nostre catene nel falò.
A QUESTO PUNTO TUTTI SI LIBERANO DALLE CATENE GETTANDOLE NEL FALÒ ED ENTRANO IN CHIESA PER INVOCARE IL DONO DELLA PACE NELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA
TRACCIA per 45^ Giornata Mondiale della Pace
- POTENZA – SAGRATO CHIESA DI GESÙ MAESTRO
Educare i giovani alla Giustizia e alla Pace
1. Partire dai Giovani
GUIDA Il Messaggio per la 45^ Giornata della Pace è presentato in prospettiva educativa: «Educare i giovani alla giustizia e alla pace». Esso si rivolge anzitutto ai giovani, per il loro insostituibile contributo alla costruzione della Pace. Il Papa pensa che la loro spinta ideale possa offrire nuova speranza al mondo… L’educazione, dice il Papa, è la ”avventura” più affascinante e difficile. Un’avventura che deve far collaborare famiglie, istituzioni, politici e mass media, e deve mettere in gioco gli adulti che non possono limitarsi a dettare regole o a dispensare semplici informazioni. Un’avventura che richiede testimoni che vivono per primi il cammino che propongono... Simbolicamente abbiamo legato le nostre mani con il segno delle catene; esse rappresentano i ceppi che chiudono nell’individualismo, nell’odio e nell’ignoranza del bene comune. Ora leggeremo alcuni brani del Messaggio, in risposta alle attese che abitano soprattutto nel cuore dei giovani ... Il Papa ci ricorderà la forza liberante dell’Educazione, per cui alla fine potremo gettare nel falò le nostre catene.
2. Educare alla Libertà nella Verità
GUIDA Benedetto XVI continua la sua riflessione, affermando il legame della Pace con due valori, tra loro inscindibili, la Verità e la Libertà. Davanti a quelle che possono essere le legittime domande di due genitori, il Papa chiede anzitutto di recuperare il significato di Libertà; questa non è assenza di vincoli, dominio del libero arbitrio o assolutismo dell’Io. Solo l’uomo che capisce di non essere “assoluto” sciolto da ogni relazione, l’uomo che avverte l’interdipendenza con gli altri, raggiunge la Libertà. In fondo solo l’uomo “relazionale” che vive in rapporto con gli altri e, soprattutto, con Dio, può dirsi veramente libero. E questo è anche, dice il Papa, il fondamento di ogni vera educazione.
3. Educare alla Giustizia e alla Pace
GUIDA Il Papa lega strettamente tra loro il bene della Pace e quello della Giustizia, quasi riecheggiando S. Tommaso e il Magistero della Chiesa: “Vera Pace è cosa piuttosto di Carità, che di Giustizia, perché alla Giustizia spetta solo rimuovere gli impedimenti della Pace: l'offesa e il danno; ma la Pace stessa è atto proprio e specifico di Carità”. La Pace è in pericolo se all'uomo non è riconosciuto ciò che gli è dovuto in quanto uomo, se non viene rispettata la sua dignità e se la convivenza non è orientata verso il bene comune. Per costruire una società pacifica e per lo sviluppo integrale di individui, popoli e Nazioni, è essenziale la difesa e la promozione dei diritti umani ... e tra questi è fondamentale il diritto al lavoro. Esso è un bene di tutti e deve esso deve essere disponibile per chiunque ne sia capace e specie per le giovani generazioni. Ricordiamo che la considerazione delle implicazioni morali che la questione del lavoro comporta nella vita sociale ha indotto il Magistero ad additare la disoccupazione come una «vera calamità sociale»!
4. Alziamo infine gli occhi a Dio
GUIDA A conclusione Benedetto XVI torna di nuovo a rivolgersi direttamente ai giovani, invitandoli ad essere coscienti delle loro risorse, per essere (essi!) di esempio e di stimolo agli adulti e contribuire a superare l’attuale situazione. Quanto più essi desiderano un futuro migliore, tanto più hanno il dovere di rifuggire le logiche dell’ingiustizia, della corruzione e della clientela. Il Papa assicura che i giovani hanno dalla loro parte la Chiesa e l’aiuto di Dio che sempre rinnova la faccia della terra attraverso le giovani generazioni. Per esprimere fiducia anche noi nella forza liberante dell’Educazione, al termine della Veglia getteremo le nostre catene nel falò.
A QUESTO PUNTO TUTTI SI LIBERANO DALLE CATENE GETTANDOLE NEL FALÒ ED ENTRANO IN CHIESA PER INVOCARE IL DONO DELLA PACE NELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA
Incontri di pace
Segnalato da Chiara Burani che vi parteciperà
Questo è il cartellone della proposta. Quest’anno la diocesi di Reggio Emilia, alla vigilia della Giornata Mondiale per la Pace del 1° gennaio 2012, propone due appuntamenti sul tema “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”:
- la partecipazione alla Marcia nazionale per la pace a Brescia, rivolta in modo particolare ai giovani;
- la veglia di preghiera in Cattedrale a Reggio Emilia, alle ore 21.30, con testimonianze e segni, organizzata in comunione con quanti andranno a Brescia.
Brescia 31 dicembre 2011
Marcia nazionale organizzata dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, la Caritas Italiana, la diocesi di Brescia e Pax Christi Italia
Il Santo Padre Benedetto XVI ha scelto il seguente tema per la celebrazione della 45ª Giornata Mondiale della Pace del prossimo 1° gennaio 2012: «Educare i giovani alla giustizia e alla pace». Il tema entra nel vivo di una questione urgente nel mondo di oggi: ascoltare e valorizzare le nuove generazioni nella realizzazione del bene comune e nell'affermazione di un ordine sociale giusto e pacifico dove possano essere pienamente espressi e realizzati i diritti e le libertà fondamentali dell'uomo.
Risulta quindi un dovere delle presenti generazioni quello di porre le future nelle condizioni di esprimere in maniera libera e responsabile l'urgenza per un "mondo nuovo". La Chiesa accoglie i giovani e le loro istanze come il segno di una sempre promettente primavera ed indica loro Gesù come modello di amore che rende «nuove tutte le cose» (Ap 21,5).
I responsabili della cosa pubblica sono chiamati ad operare affinché istituzioni, leggi e ambienti di vita siano pervasi da umanesimo trascendente che offra alle nuove generazioni opportunità di piena realizzazione e lavoro per costruire la civiltà dell'amore fraterno coerente alle più profonde esigenze di verità, di libertà, di amore e di giustizia dell'uomo.
Di qui, allora, la dimensione profetica del tema scelto dal Santo Padre, che si inserisce ne solco della "pedagogia della pace" tracciato da Giovanni Paolo II nel 1985 («La pace ed i giovani camminano insieme»), nel 1979 («Per giungere alla pace, educare alla pace») e nel 2004 («Un impegno sempre attuale: educare alla pace»).
I giovani dovranno essere operatori di giustizia e di pace in un mondo complesso e globalizzato. Ciò rende necessaria una nuova "alleanza pedagogica" di tutti i soggetti responsabili. Il tema preannuncia una preziosa tappa del Magistero proposto da Benedetto XVI nei Messaggi per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace, iniziato nel segno della verità (2006: «Nella verità la pace»), proseguito con le riflessioni sulla dignità dell'uomo (2007: «Persona umana, cuore della pace»), sulla famiglia umana (2008: «Famiglia umana, comunità di pace»), sulla povertà (2009: «Combattete la povertà, costruire la pace»), sulla custodia del creato (2010: «Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato») e sulla libertà religiosa (2011: «Libertà religiosa, via per la pace»), e che ora si rivolge alle menti e ai cuori pulsanti dei giovani: «Educare i giovani alla giustizia e alla pace».
Educare i giovani alla giustizia e alla pace
Messaggio di Benedetto XVI per la celebrazione della giornata mondiale della pace (1° GENNAIO 2012)
L’INIZIO DI UN NUOVO ANNO, dono di Dio all’umanità, mi invita a rivolgere a tutti, con grande fiducia e affetto, uno speciale augurio per questo tempo che ci sta dinanzi, perché sia concretamente segnato dalla giustizia e dalla pace.
Con quale atteggiamento guardare al nuovo anno? Nel Salmo 130 troviamo una bellissima immagine. Il Salmista dice che l’uomo di fede attende il Signore «più che le sentinelle l’aurora» (v. 6), lo attende con ferma speranza, perché sa che porterà luce, misericordia, salvezza. Tale attesa nasce dall’esperienza del popolo eletto, il quale riconosce di essere educato da Dio a guardare il mondo nella sua verità e a non lasciarsi abbattere dalle tribolazioni. Vi invito a guardare il 2012 con questo atteggiamento fiducioso. È vero che nell’anno che termina è cresciuto il senso di frustrazione per la crisi che sta assillando la società, il mondo del lavoro e l’economia; una crisi le cui radici sono anzitutto culturali e antropologiche. Sembra quasi che una coltre di oscurità sia scesa sul nostro tempo e non permetta di vedere con chiarezza la luce del giorno.
In questa oscurità il cuore dell’uomo non cessa tuttavia di attendere l’aurora di cui parla il Salmista. Tale attesa è particolarmente viva e visibile nei giovani, ed è per questo che il mio pensiero si rivolge a loro considerando il contributo che possono e debbono offrire alla società.
Vorrei dunque presentare il Messaggio per la XLV Giornata Mondiale della Pace in una prospettiva educativa: «Educare i giovani alla giustizia e alla pace», nella convinzione che essi, con il loro entusiasmo e la loro spinta ideale, possono offrire una nuova speranza al mondo.
Il mio Messaggio si rivolge anche ai genitori, alle famiglie, a tutte le componenti educative, formative, come pure ai responsabili nei vari ambiti della vita religiosa, sociale, politica, economica, culturale e della comunicazione. Essere attenti al mondo giovanile, saperlo ascoltare e valorizzare, non è solamente un’opportunità, ma un dovere primario di tutta la società, per la costruzione di un futuro di giustizia e di pace.
Si tratta di comunicare ai giovani l’apprezzamento per il valore positivo della vita, suscitando in essi il desiderio di spenderla al servizio del Bene. È un compito, questo, in cui tutti siamo impegnati in prima persona.
I responsabili dell’educazione
Educare alla verità e alla libertà
Educare alla giustizia
Educare alla pace
Alzare gli occhi a Dio
Educare alla verità e alla libertà
Educare alla giustizia
Educare alla pace
Alzare gli occhi a Dio
Bellissima iniziativa
RispondiElimina"Non basta essere buoni, siamo chiamati ad essere giusti"
(Don Luigi Ciotti)
Buon Anno 2012