di Floriano Roncarati
Collaboratore a diverse testate giornalistiche, è componente dell’Ufficio Stampa della FID; conduce dagli Studi dell’emittente “Ciao Radio” di Bologna la trasmissione sportiva “Fari puntati su…” e cura una rubrica di motorismo, è membro dell’”Osservatorio regionale sull’associazionismo di promozione sociale” della Regione Emilia – Romagna ed è componente della “Lega Pensionati Cisl San Vitale – Bologna”
Ricordiamo Carlo Forlani. Era stato Presidente del “Coprob - Zuccherificio di Minerbio”, lo stabilimento cooperativo diventato un colosso dell’industria saccarifera italiana e Presidente di CREDIBO, la banca di Credito Cooperativo confluita in “Emilbanca”. Aveva collaborato col Sen. Giovanni Bersani nella gestione del “CICA - Consorzio Interprovinciale Cooperative Agricole” e fu fra i fondatori del Movimento Cristiano Lavoratori.
Avevo conosciuto Carlo Forlani nell’ambito del Movimento Cristiano Lavoratori in quel cosmo che ruota attorno al Sen. Giovanni Bersani, ora ufficialmente candidato al Premio Nobel; era una di quelle persone di poche parole che ha scritto la storia della cooperazione nella bassa bolognese e del nostro paese. Forlani era stato Presidente del Coprob - Zuccherificio di Minerbio, lo stabilimento cooperativo diventato un colosso dell’industria saccarifera italiana e Presidente di CREDIBO, la banca di Credito Cooperativo confluita in “Emilbanca”. Ho potuto vedere da “dentro” cosa ha rappresentato nel contesto di Molinella l’azione sociale di Carlo Forlani; nell’anno scolastico 1998 -99, infatti, ho ricoperto la responsabilità di Preside della Scuola Media Statale “Severino Ferrari” del paese di Giuseppe Massarenti. La sua conoscenza e posso dire amicizia mi ha aiutato ed aperto tante porte di un ambiente particolare con una tradizione cooperativa che risaliva all’inizio del Novecento; in questa comunità la povertà aveva generato fra il 1880 ed il 1912 una biblica emigrazione mirabilmente ricostruita dalla Prof. Lorenza Servetti nel recente volume “Trenta giorni di nave a vapore” nel quale racconta “Storie di emigrazione dalla Valle dell’Idice”.
Quel filo sottile che unisce Carlo Forlani, Umberto Armaroli, Giuseppe Fanin, Mons. Enelio Franzoni ed il Sen. Giovanni Bersani aveva sicuramente nella comune stima e amicizia un ruolo importante, ma è soprattutto stata cementata da una fede capace di generare opere. Un ruolo silenzioso svolto da questi grandi uomini nella quotidianità, ma che ha determinato la storia vera delle comunità della bassa bolognese; i cooperatori come Forlani erano persone che avevano ricevuto una formazione religiosa, associativa e sociale che li rendeva consci che le grandi trasformazioni, presentavano elementi di tensione e, nello stesso tempo, di complementarità tra la dimensione locale dell'economia e la dimensione globale, ma che si “doveva” contribuire a risolvere attraverso la collaborazione. Una generazione animata dalla consapevolezza che il fattore decisivo di ogni complessa fase di cambiamento, deve essere l'uomo, che deve restare il vero protagonista del suo lavoro. Voglio ricordare in conclusione che il Comm. Carlo Forlani partecipò con entusiasmo all’incontro dedicato alla cooperazione che facemmo con gli studenti nella Sala consiliare di Molinella con la partecipazione di Giovanni Bersani, del prof. Giampaolo Venturi e dell’Assessore Marisa Succi; la foto di quel meeting ci ricorda che pur nella semplicità dell’incontro vi fu la partecipazione di “grandi uomini” e soprattutto l’attenzione verso i giovani di Carlo Forlani.