venerdì 25 novembre 2011

I pensionati Cisl dell'Emilia-Romagna verso l'Assemblea organizzativa

di Floriano Roncarati
Collaboratore a diverse testate giornalistiche, è componente dell’Ufficio Stampa della FID; conduce dagli Studi dell’emittente “Ciao Radio” di Bologna la trasmissione sportiva “Fari puntati su…” e cura una rubrica di motorismo, è membro dell’“Osservatorio regionale sull’associazionismo di promozione sociale” della Regione Emilia – Romagna ed è componente della “Lega Pensionati Cisl San Vitale – Bologna”

I rapidi cambiamenti della nostra società incidono anche sulle condizioni sociali dei pensionati; ogni organizzazione collettiva è chiamata in causa se vuole recitare un ruolo significativo. Altrimenti si corre il rischio di rimanere ai margini del “grande fiume della storia”; in questa condizione quali situazioni nuove si trova ad affrontare ogni struttura sindacale?
Il Sindacato dei Pensionati della Cisl a tutti i livelli, dalle Leghe territoriali alle strutture nazionali, sta operando perché la crisi economica che stiamo attraversando possa trasformarsi da minaccia in opportunità. I dirigenti della Fnp dell'Emilia Romagna convocati a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma, per dibattere “In cammino per la nostra assemblea organizzativa”, dopo due giorni di confronto e di scambio di pareri, hanno formulato indicazioni che formeranno la base su cui continuare a dialogare nei futuri confronti.

La Fnp Cisl deve rappresentare e tutelare i diritti e rispondere ai bisogni del pensionato e della pensionata, del pensionato - anziano e di quello giovane con progetti, azioni ed iniziative specifiche; alla base di tutto, il concetto di rappresentanza, l'idea che l'Organizzazione deve prendersi cura dei propri soci attraverso la tutela dei diritti collettivi mediante la contrattazione sociale con Comuni, Provincia, Regione.
 Per difendere il valore delle pensioni, per contenere tasse e tariffe, per avere una sistema sanitario e socio-assistenziale di qualità con più presenza sul territorio. L’azione politica, sindacale e sociale non può prescindere dal territorio e quindi dalla "lega”, quale primo livello dell'organizzazione dei pensionati.


Alcune riflessioni per favorire un “welfare compartecipato”
Dopo la Conferenza nazionale sulla contrattazione della CISL
di Floriano Roncarati

Nella recente Conferenza nazionale sulla contrattazione la Cisl ha rilanciato la propria azione nella concertazione delle politiche di welfare, fiscali e tariffarie, i bilanci locali, della fiscalità, dei servizi e delle tariffe sociali, nella convinzione che sono proprio le soluzioni territoriali quelle più efficaci in termini di risultati. I “contesti territoriali” diventano sempre più importanti nell’attuazione del federalismo fiscale con un ruolo crescente del livello decentrato, con amministratori locali e Sindacati che dovranno assumersi la responsabilità di adottare soluzioni capaci di portare a sintesi esigenze espresse dalle comunità, nelle aspettative e nelle richieste.
Sicuramente il decentramento e la maggiore autonomia tributaria locale esaltano il ruolo del sindacato territoriale che è chiamato a recitare un ruolo di primo piano a favore dell’intera comunità locale. A livello territoriale si deve costruire un nuovo welfare locale, fattore essenziale di sviluppo per l’intero sistema sociale ed economico, con al centro le politiche per la famiglia, la strategia dell’integrazione socio - sanitaria, le politiche del lavoro e del diritto allo studio.

La Cisl cercherà di operare per un welfare compartecipato in cui siano protagonisti i corpi intermedi della società civile e siano attivi i soggetti privati, compreso il complesso degli istituti sociali sostenuti dalla contrattazione e dalla bilateralità. Questo vuole dire che il Sindacato punta a costruire nel territorio un sistema di alleanze con le varie forze sociali presenti, ma deve essere chiaro che il sistema deve mantenere in capo alle istituzioni la responsabilità di garantire promozione e protezione sociale. Nel documento relativo alle “linee guida” si afferma che è “indispensabile assumersi compiti e responsabilità definiti tra i diversi attori del sindacato, per poter agire in maniera sinergica e convergere su obiettivi comuni verificabili. E’ importante riconoscere chi sono nel territorio gli interlocutori istituzionali e gli altri attori sociali da coinvolgere nel processo.”

Ancora una volta il “messaggio CISL” che è uscito dall’Ergife Palace Hotel è per un Sindacato non autoreferenziale, orientato “verso un lavoro di squadra, di team”, protagonista della rappresentanza e della tutela, dell’azione comune su specifici progetti “da ricercare con le altre espressioni organizzate della società civile, l’associazionismo, il volontariato, il terzo settore”.

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