mercoledì 2 novembre 2011

Convegno annuale "Il Nuovo Amico" su
"Giustizia sociale e legalità"

L'inziativa è organizzata dal settimanale "Il Nuovo Amico"
in collaborazione con Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"

Interviene
DON LUIGI CIOTTI
al quale verrà assegnato il Premio giornalistico Valerio Volpini (7ª edizione)

GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE 2011 ore 17
Urbino Anfiteatro Collegio Universitario
“La vela” (g.c.) - via Cappuccini, 1

Programma
Tema del Convegno: «Giustizia sociale e legalità»

Indirizzi di saluto
- Stefano Pivato
Magnifico Rettore Università degli Studi di Urbino
- Franco Corbucci
Sindaco Comune di Urbino
- Luca Bartolucci
Presidente Consiglio Provinciale Pesaro e Urbino
- Gianni Rossetti
Presidente Ordine dei Giornalisti delle Marche

• Relazioni
- Mons. Giovanni Tani
Arcivescovo di Urbino-Urbania-S. Angelo in Vado
- Francesco Zanotti
Presidente Federazione Italiana Settimanali Cattolici
- Raffaele Mazzoli
Direttore settimanale interdiocesano “Il Nuovo Amico”
- DON LUIGI CIOTTI
Presidente “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”

Consegna Premio Volpini

• Interventi
- Giuseppe Paolini
Sindaco di Isola del Piano
- Michele Altomeni
Referente “Fattoria della legalità” - Isola del Piano

Dibattito pubblico

Moderatore
- Vincenzo Varagona
Giornalista Rai e presidente Premio Volpini

Vi saranno numerose testimionianze di scuole, carceri, istituzioni in tema di legalità e tutte riconducibili all'intensa attività di don Ciotti. Ci sarà un breve intervento a testimonianza della attività della nostra Associazione Centro Studi Nuove Generazioni.
A Urbino don Ciotti venne già nel 1987 (quasi 25 anni fa) sempre invitato dalla Chiesa locale.

Il "Premio giornalistico Valerio Volpini" è promosso dal settimanale "Il Nuovo Amico".
Lo scopo è quello di valorizzare la realtà della comunicazione locale, la diffusione delle informazioni e la conoscenza del giornalismo come servizio al cittadino.

L'iniziativa si svolge sotto il Patrocinio di:
Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” - Comune di Urbino - Comune di Isola del Piano - Presidenza del Consiglio Provinciale di Pesaro e Urbino - Ordine dei Giornalisti delle Marche - Circolo della Stampa di Pesaro - Federazione Italiana Settimanali Cattolici - Unione Cattolica Stampa Italiana Marche - Arcidiocesi di Urbino - Arcidiocesi di Pesaro - Diocesi di Fano - Scavolini Volley - Rosso Zingone.

con il sostegno di:
Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro
Fondazione Cassa di Risparmio di Fano




L’Aquila: l’Agorà terremotata
di Alessandra Paciotti e Timoteo Tiberi

Dopo i primi mesi di scandali, commenti e interventi politici, gli italiani sono tornati alla loro solita attività, l’Indifferenza, e la voce de l’Aquila è divenuta sempre più flebile, fino a scomparire dai pensieri dei connazionali. Perciò abbiamo deciso, da veri giornalisti, di recarci personalmente nel capoluogo abruzzese e far luce sulla situazione della città.
Per capire cosa fosse veramente L’Aquila non potevamo prescindere dall’incontrare i suoi cittadini. Quindi abbiamo scelto di incontrare degli studenti, come noi, del Liceo Cotugno.
Ci hanno accolto dei ragazzi di 4ginnasio, di 2 o 3 anni più piccoli di noi, e ciò ci ha permesso di comprendere le vere problematiche, e allo stesso tempo, le potenzialità di questi ragazzi. Infatti nonostante fossero più piccoli di noi hanno dimostrato una grande maturità, prova di quanto l’esperienza del terremoto fosse stata sì traumatica ma anche utile per sensibilizzarsi a quelli che sono i problemi reali della vita.
Dal dialogo è emerso che a mancare, oltre agli agi di una casa propria, sono soprattutto i centri di aggregazione, le piazze e i luoghi di ritrovo per ragazzi, adulti e anziani.
Ogni città è costituita da due reti, una infrastrutturale-strutturale e una sociale; a L’Aquila il terremoto ha distrutto la prima, e il fatto che gli aiuti prestati non mirassero minimante alla salvaguardia della seconda, l’ha fatta crollare.
La nuova Agorà è malinconicamente il centro commerciale. Infatti attualmente è l’unico luogo di ritrovo, dove a parlare sono le pubblicità, gli slogan di un mondo perfetto e, se non fosse per le macerie fuori dalla porta, avrebbe quasi convinto gli aquilani.
Curiosi, siamo andati a visitare i quartieri del progetto C.A.S.A e ci siamo resi conto di quanto siano, più che quartieri, dormitori: infatti sono del tutto sprovvisti di servizi, negozi e locali. Basti pensare al fatto che la sala della circoscrizione, il bar e la chiesa siano tutti riuniti in un unico tendone al centro del quartiere.
Gli anziani sono i più colpiti da questa disattenzione verso i bisogni del cittadino: non ci sono farmacie e molti di loro hanno subito incidenti per una cosa banale, come l’andare a comprare il giornale. Infatti l’edicola è a 1 km di distanza, sulla nazionale.
Le case costruite non sono di proprietà della famiglia residente, ma rimangono della protezione civile. Quindi la casa non è più il rifugio sereno e sicuro ma fonte di continue incertezze dato che in qualsiasi momento si può essere ricollocati o sfrattati. Le case non si possono personalizzare cambiando l’arredamento e i piatti su cui stai mangiando ora un domani potrebbero essere usati da un’altra famiglia.
In conclusione, per ricostruire L’Aquila di mattoni e cemento si stanno distruggendo gli aquilani, cioè quel L’Aquila di persone e rapporti.



Riparatori di giustizia - Energie, memoria e responsabilità contro le mafie


Esortazione civile per la raccolta fondi per il recupero della casa confiscata alla ‘ndrangheta a Cermenate.
Proseguiamo nel territorio un percorso di formazione popolare contro le mafie nelle costruzioni, nel credito, nel mondo del lavoro e nella società.

Lunedì 14 novembre 2011, ore 10
Camera di Commercio Svizzera in Italia, sala Meili – via Palestro 2, Milano

Per presentare e sostenere l'iniziativa interverranno Maria Falcone, il procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, il segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni, il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, l'avvocato Umberto Ambrosoli, il presidente di Banca Popolare Etica Ugo Biggeri e il direttore del quotidiano “La Stampa” Mario Calabresi.


1 commento:

  1. Penso che il tema della legalità in questo momento sia molto importante e quindi è giusto dedicargli grande attenzione.
    Anche economisti come Sylos Labini in passato hanno sottolineato il legame fra economia, crescita civile e legalità.

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